‘Vis’-Ternana, Daspo a tre tifosi rossoverdi

La misura è stata applicata dalla questura di Pesaro in seguito alle indagini della Digos sul parapiglia post partita dello scorso 30 settembre

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Prima i Daspo e le denunce – tre – ai tifosi della ‘Vis’ lo scorso novembre. Ora tocca invece ad altrettanti tifosi ternani fare i conti con i provvedimenti emessi dalla questura della città marchigiana, a seguito delle indagini della Digos sul parapiglia scoppiato nei pressi dello stadio ‘Benelli’ dopo il match dello scorso 30 settembre fra Vis Pesaro e Ternana.

I provvedimenti

Le denunce e quindi Daspo – con il provvedimento più pesante che prevede sei anni di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, con obbligo di firma in occasione delle partite della Ternana – sono scattate per tre tifosi ternani della curva Nord di età compresa fra i 20 e i 35 anni. In un caso per lancio di fumogeni all’interno dell’impianto pesarese, mentre negli altri due per resistenza e lesioni verso pubblici ufficiali.

La ricostruzione

Come si ricorderà, all’assalto all’auto di un gruppetto giunto da Terni – bastonate e sassate alla carrozzeria con relativi danni – avevano fatto seguito momenti di tensione con la ‘celere’ che avevano portato, incidentalmente, anche al ferimento del vice questore di Pesaro, Silio Bozzi. Per quest’ultimo episodio ci sarebbero testimonianze tali da scagionare i tifosi rossoverdi, ma le indagini della Digos hanno comunque posto sotto la lente le condotte di due di loro durante le fasi più concitate del parapiglia. Per il legale che difende i tre tifosi ‘daspati’, l’avvocato Lorenzo Filippetti, si tratterebbe comunque di provvedimenti «sproporzionati rispetto al reale sviluppo dei fatti e a quanto messo in atto dalla ‘celere’ in una situazione di fatto tranquilla».

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