Antenne a Miranda, esposto in Procura

Terni, lo ha presentato Giovanni Barbanera, l’autore della protesta contro le emissioni elettromagnetiche: «Servirà a tutti»

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La protesta di Giovanni Barbanera

La protesta di Giovanni Barbanera

Giovanni Barbanera, l’ingegnere 62enne di Terni che per undici giorni si è incatenato a Miranda, rifiutando il cibo per protestare contro le emissioni elettromagnetiche dei quattordici tralicci installati a ridosso del paese, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Terni per accertare le eventuali responsabilità legate ai problemi di salute accusati nel tempo da decine di cittadini.

Giovanni Barbanera

Giovanni Barbanera

La denuncia L’atto è stato depositato negli uffici di palazzo Gazzoli dal legale che lo assiste, l’avvocato Lorenzo Apuzzo. Con un obiettivo preciso: «Qualora gli accertamenti dell’autorità giudiziaria avessero un esito positivo, l’esposto permetterebbe a chiunque si ritenesse danneggiato, di vedere tutelati i propri diritti e risarciti i danni subìti».

La battaglia Se la clamorosa protesta si è fermata dopo undici giorni, anche a seguito dell’installazione a Miranda, da parte di Arpa Umbria, di un monitor dove è possibile controllare in tempo reale i dati ambientali rilevati nella frazione del ternano, la battaglia – evidentemente – prosegue. E il passo compiuto, secondo Giovanni Barbanera, servirà a tutelare chi ha già subito le conseguenze dell’inquinamento e chi rischia di doverle pagare in futuro. Proprio mercoledì mattina all’ingegnere ternano, in occasione della presentazione del nuovo sistema ‘AirSelfie’ che vede in campo Arpa e Ordine dei medici di Terni, era stato affidato il compito di testare per primo l’efficacia dei sensori di monitoraggio ‘personali’ che consentono alle persone di conoscere la qualità dell’aria nel punto in cui si trovano.

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