Ast: «Uilm emarginata dagli altri sindacati»

Terni, clamorosa affermazione della ThyssenKrupp in tribunale. Smentito anche l’accordo sui passaggi di livello: «Semplice verbale»

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di M.T.

Il primo round è finito con un rinvio. Alle 16 pagine di motivazioni prodotte dalla Uilm, per accusare la ThyssenKrupp Ast di comportamento antisindacale (sulla base dell’articolo 28 della legge 300, del 20 maggio 1970, meglio nota come ‘Statuto dei Lavoratori’, dato che contiene ‘Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento’), l’azienda ha replicato con un documento che ne comprende 28. Ma giovedì il giudice ha deciso che deve studiare bene le carte e, quindi, se ne dovrà riparlare.

Massimiliano Burelli

Massimiliano Burelli, ad di ThyssenKrupp Ast

Le contestazioni Nelle motivazioni che accompagnano la richiesta di sanzioni nei confronti della ThyssenKrupp Ast, la Uilm ricorda che tutto sarebbe iniziato il 3 marzo scorso e che «successivamente sono iniziate più condotte discriminatorie, tra cui quelle relative alle convocazioni e a confronti separati, alla formazione “separata” degli accordi, alla totale assenza di informazioni su questioni rilevanti sul piano sindacale, tra cui la questione relativa alla modifica della turnazione del comparto ‘Titania’, all’omesso riscontro delle richieste di copia dei verbali degli incontri senza la ricorrente».

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L’accordo-non accordo

Accordo o no? Ma proprio su un accordo (foto a destra) che sarebbe stato raggiunto, almeno secondo gli altri quattro sindacati di categoria in questo periodo, tra le controdeduzioni presentate dalla ThyssenKrupp Ast spunta una frase che lascia francamente perplessi: «La Uilm non ha patito alcuna lesione del proprio diritto di consultazione, negoziazione e partecipazione alle trattative – dice l’azienda – posto che il 18 maggio 2016 non è stato firmato alcun ‘accordo sindacale’ bensì un mero ‘verbale di incontro’ che contiene la verbalizzazione di quanto accaduto nel corso della riunione senza alcuna specifica pattuizione in tema di organizzazione del lavoro se non meri punti programmatici». Il che, pare di capire, significa che quello che è stato poi detto ai lavoratori non sarebbe per niente vero: passaggi di livello, tempi e modalità, benefici economici compresi. Nessun accordo, dice ThyssenKrupp Ast, mentre per Fim, Fiom, Fismic e Ugl l’accordo era cosa fatta. Stranezze da chiarire tra loro e con i lavoratori, se mai.

Sindacati Ast Tk metalmeccanici4545Tavoli separati Ma nelle carte presentate dalla ThyssenKrupp Ast in tribunale emerge anche un altro elemento interessante. La multinazionale, infatti, scarica il presunto ostracismo lamentato dalla Uilm sugli altri sindacati: «Al di là del fatto che la Uilm non è legittimata a far valere eventuali lesioni di diritti della Rsu, ente del tutto distinto e autonomo dal sindacato, nessuna condotta antisindacale è imputabile ad Ast per la semplice ragione che sono state le Rsu medesime a volere la separazione dei tavoli e ciò per uno scontro interno tra sigle sindacali di cui Ast è del tutto estranea». Peraltro, dice l’azienda, «Ast non solo non è causa ma è vittima di quanto sta accadendo: ripetere le medesime riunioni – che normalmente durano ore – prima con alcune e poi con altre sigle sindacali comporta un enorme dispendio di tempo e energie per i rappresentanti aziendali coinvolti, incombenti questi di cui certamente Ast, ove potesse, farebbe volentieri a meno».

Le testimonianze La Uilm, insiste la ThyssenKrupp Ast, «non ha subìto alcuna condotta discriminatoria nel non aver ricevuto la notizia della firma del verbale di incontro del 18 maggio 2016 posto il fatto che tale verbale fosse stato firmato e il contenuto dello stesso erano perfettamente noti alle Rsu (ossia il soggetto che la Uilm ritiene essere stato leso) le quali, peraltro – l’azienda torna a chiamare in causa gli altri sindacati – avrebbero dovuto informare i propri membri assenti (non incombendo di certo tale onere ad Ast)» e poi l’azienda ricorda ancora che quello del 18 maggio non era «un accordo ma un mero ‘verbale di incontro’ e, quindi, un documento che normalmente viene redatto al termine della riunione e in presenza dei soli partecipanti alla riunione; l’incontro del 18 maggio ha avuto ad oggetto l’analisi di aspetti relativi alla organizzazione del lavoro, preliminari rispetto ad ogni tipo di negoziazione e/o trattativa; ciò sarebbe stato in contrasto con la volontà delle Rsu che hanno espressamente chiesto, per quanto riguarda le tematiche relative alla organizzazione del lavoro, di partecipare a riunioni senza il membro Uilm». Tanto che, per avvalorare le proprie tesi ThyssenKrupp Ast indica, nella ponderosa memoria, anche alcuni delegati come come «sommari informatori» in relazione a quanto scritto.

Nicola Pasini

Nicola Pasini

Il commento Raggiunto telefonicamente da umbriaOn, il segretario della Uilm di Terni, Nicola Pasini, commenta così queste novità: «Non mi sorprende la ‘bizzarria’ delle tesi difensive dell’azienda, in considerazione del livello di interlocuzioni che la funzione di chi la rappresenta nelle relazioni industriali è riuscita ad esprimere sino ad oggi. Altra cosa è lo sconcerto che prevale quando leggo negli atti che sarebbero state le altre organizzazioni sindacali a volere l’esclusione della Uilm dai tavoli di discussione e di confronto, tra l’altro citate come testimoni contro la Uilm stessa. Credo che ci sarà modo di chiarire alcuni aspetti nelle prossime ‘puntate’, fermo restando l’auspicio che il diritto prevalga sulle mistificazioni».

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