Comune di Terni, il PD fa i conti del disavanzo

Diciotto i milioni ‘conclamati’, più altri quattro di spese correnti. Il sindaco annuncia un ‘protocollo’ con Fondazione Carit, ma non convince i malpancisti

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Diciotto milioni, più o meno. Di disavanzo – come dire – consolidato. Ai quali, però, vanno aggiunti altri tre milioni e mezzo, forse quattro, di sbilancio relativo alla spesa corrente.

«Piano di riequibrio» La disamina, impietosa, è stata fatta giovedì sera nella direzione ternana del Partito Democratico, davanti alla quale il sindaco Di Girolamo ha, più o meno, spiegato che «non ci sono alternative al piano di riequilibrio pluriennale, che ci permetterà anche di ripianare i debiti fuori bilancio, decidere misure che ci consentiranno di coprire il disavanzo di spesa corrente e trovare alcune risorse per la gestione corrente, anche con l’ausilio della Regione e di altri soggetti come la Fondazione Carit».

Il Mef Il piano, ovviamente, dovrà essere scritto bello chiaro e con tutti i dettagli spiegati per bene, dato che poi dovrà essere inviato al ministero delle Finanze, al quale spetterà la decisione finale. Visto che si prevederebbe di ‘spalmare’ i debiti su una decina di anni e, insomma, sarà necessario – la riunione congiunta tra le giunte del Comune di Terni e della Regione Umbria prevista per lunedì mica è casuale – riempire quel documento di numeri credibili.

La Fondazione Carit Incuriosisce, per usare un eufemismo, il passaggio che il sindaco ha dedicato alla possibile ‘ciambella’ di salvataggio che potrebbe arrivare dalla Fondazione Carit, alla quale sarebbe stato proposto, parola più parola meno, «un protocollo di intesa metodologico da riempire poi con misure concrete di sostegno economico per la città». Tipo, sussurra un partecipante alla direzione, «la cessione della ex Foresteria di corso Tacito alla Fondazione, che magari ci potrebbe posizionare il museo da allestire con le opere del ‘Fondo Tonelli’, attualmente non visionabile, e magari ospitarci pure l’istituto ‘Briccialdi’».

«Lunedì novità» Di Girolamo, nei trenta minuti abbondanti di relazione infarcita di numeri e statistiche, non ha però detto praticamente nulla su quelle che sono le sue intenzioni precise – sulle modalità di ripianamento del debito o sul possibile rimpasto di giunta – nonostante gli fosse stato esplicitamente chiesto un riequilibrio politico. Solo alla fine ha annunciato «novità» per lunedì, quando in consiglio comunale sono attese le sue determinazioni. Tanto che un consigliere comunale del PD, Valdimiro Orsini (uno che negli ultimi tempi non ha sprecato mai l’occasione di ficcare un dito in un occhio ai colleghi di maggioranza, quando ne ha avuta l’opportunità), sul suo profilo Facebook, appena finita la riunione, ha scritto: «Avviso ai naviganti……assessori svuotate gli armadietti e cominciate a riempire gli scatoloni….consiglieri svuotate i cassetti della posta». Così, per capire che aria tira.

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