Da Cesure a Staderini, lo scempio è servito

Terni: cassonetti ricolmi, abbandono indiscriminato di rifiuti vicino a case e scuole, rischi seri per l’igiene. I residenti insorgono

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Nella zona sud-est di Terni, quella compresa fra le Cesure, villaggio Matteotti e via Staderini, la situazione dal punto di vista igienico e del decoro è pesante. Colpa dell’abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni tipo – e qui anche i cittadini hanno le loro responsabilità – nei pressi di isole ecologiche mal tenute, dove i cassonetti ‘scoppiano’ e, con le temperature in aumento, emanano odori che sopportare è difficile. Poi a fare brutta mostra di sé ci sono anche le discariche abusive: quella accanto al mercatino rionale di Cesure cresce con il passare dei giorni, nonostante le ripetute denunce.

CESURE, MATTEOTTI, STADERINI: GUARDA LE IMMAGINI

Discariche e vestiti Già in via Irma Bandiera – complice l’abbandono abusivo di cui sopra – il quadro non è dei migliori. Lì, accanto ai cassonetti, qualcuno ha pensato bene di depositare immondizia di ogni tipo: giocattoli ma anche residui di lavorazioni edili e materiali ferrosi. Quando ci si avvicina alla scuola elementare Matteotti, in via Curie, la situazione non migliora, anzi. Qui la ‘conta’ è fatta di lastre di vetro rotte in mille pezzi e pericolose, sacchi lasciati un po’ ovunque e anche – sic – vestiti (jeans, borse, magliette, scarpe) trafugati dal contenitore Caritas ormai ricolmo e a cui nessuno sembra prestare attenzione da giorni. Tanto che qualcuno ha approfittato per frugare e scegliersi qualche capo decente da portare via, lasciando quelli ‘scartati’ in mezzo all’erba alta.

L’angolo della vergogna Poco più in là, all’angolo fra via Staderini e via Guazzaroni, l’isola detta ‘ecologica’ nasconde sul retro un ricettacolo maleodorante fatto di materassi, buste di rifiuti organici, centinaia di bottiglie di plastica e altro ancora. Una manna per insetti e affini che non aspettano altro che tuffarsi in tutto quel ben di Dio. Il tutto – ça va sans dire – a venti metri in linea d’aria da abitazioni e palazzi che ospitano decine di famiglie, in una delle aree più popolose (e a quanto pare trascurate) della città. Fra le altre cose, l’aumento indiscriminato di rifiuti nei cassonetti in molti casi sarebbe legato anche alla ‘fatica’ (enorme, evidentemente) di alcuni cittadini ad attuare la raccolta differenziata: per qualcuno è molto più facile continuare a smaltire tutto come prima, salvo poi caricare le buste in auto e lasciarle in qualche isola ecologica a portata di mano. Un problema destinato a deflagrare ben prima della scomparsa, definitiva, delle aree di raccolta. E l’estate imminente ha già fatto capire quali siano i rischi – per l’occhio ma anche igienico-sanitari – che Terni corre.

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