Femminicidio, le donne chiedono più sicurezza

Manifestazioni, a Perugia, Terni e in tutta l’Umbria per la ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’

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di Francesca Torricelli

Violenza verbale. Fisica. Omicidio. Un iter, tra processi e sentenze, infinito. Mesi, a volte anni, prima di ottenere un po’ di giustizia. Una giustizia che purtroppo, però, non ridarà la serenità, o addirittura la vita, a quelle donne vittime di violenza domestica. Il 25 novembre è la ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’, una giornata di riflessione e sensibilizzazione.

L’ennesimo triste gesto E proprio in questa giornata di riflessione, un altro nome si aggiunge alla liste delle donne vittime della crudele violenza domestica. Nel primo pomeriggio di mercoledì, a Perugia, Raffaella Presta, è stata uccisa dal marito, Francesco Rosi, all’interno della loro abitazione.

Il seminario

Il seminario

Riflettere L’associazione ‘Terni Donne’ – che gestisce il servizio socio-culturale della ‘Casa delle Donne’ -, in collaborazione con l’associazione ‘Libera…Mente Donna’ – che gestisce il centro antiviolenza ‘Liberetutte’ – e il Comune di Terni, hanno deciso di creare insieme diversi momenti di riflessione. «Una giornata che accende i riflettori su un problema che ci interroga come donne e come uomini, prima ancora che come associazioni, come comunità che non può tollerare ed assistere impotente a quello che succede anche nella nostra città», così Paola Gigante, presidente dell’associazione ‘Terni Donne’, ha dato il via alla giornata incentrata sul tema della ‘violenza assistita’.

L’INTERVISTA A SILVIA MENECALI RESPONSABILE DEL CENTRO ANTIVIOLENZA

Mostra (5)I bambini Con l’espressione ‘violenza assistita’ si indicano quegli atti di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica compiuti su figure affettive di riferimento, di cui il bambino può fare esperienza direttamente – quando avviene nel suo campo percettivo -, indirettamente – quando il minore è a conoscenza della violenza – o percependone gli effetti. «Questa giornata ci porta a riflettere sul tema della ‘violenza assistita’, ovvero dei terribili danni emotivi e psicologici che subiscono i bambini e le bambine che assistono alle violenze e ai maltrattamenti che gli uomini infliggono alle donne, loro madri o figure affettive di riferimento», è intervenuta Daniela Tedeschi, assessore al Comune di Terni.

Mostra (1)La mostra «Mi ha molto colpita – ha aggiunto l’assessore – la mostra delle illustrazioni di Anarkikka, allestita alla ‘Casa delle Donne’, dai colori allegri, immagini semplici e all’apparenza divertenti, che riportano al linguaggio dei bambini, ma che riescono a trasmettere un messaggio estremamente importante». L’illustratrice, Stefania Spanò al secolo Anarkikka, conosciutissima sul web e sui social network per aver più volte dato voce alle donne attraverso le sue vignette, riassume in 15 tavole gli aspetti fondamentali del dramma della violenza assistita rendendo immediatamente intuibile, attraverso le immagini, quali possano essere le terribili conseguenze alle quali vanno incontro i bambini e le bambine che assistono quotidianamente a maltrattamenti e violenze. La mostra di illustrazioni potrà essere visitata fino al 29 novembre, dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30.

Il seminario La giornata di riflessione e sensibilizzazione si è aperta con un seminario formativo dal titolo ‘Figli e figlie invisibili. La violenza assistita: un approccio di rete’. Nel corso della mattinata, esperte operatrici dei servizi antiviolenza del territorio, neuropsichiatri infantili della Usl Umbria 2 e assistenti sociali del Comune di Terni, hanno affrontato il problema da diversi punti di vista, approfondendo in particolare i risvolti psicologici e legali legati al fenomeno.

Mostra (4)Non è abbastanza «Ad oggi – ha spiegato Silvia Menecali, responsabile del centro antiviolenza ‘Liberetutte’ – le risorse impiegate dalle Istituzioni non riescono a sostenere tutti i servizi di contrasto alla violenza di genere. Soltanto in Umbria e per quello che riguarda i centri antiviolenza, nel 2014, il dato è significativo; in un anno e mezzo abbiamo accolto oltre 450 donne e abbiamo dato ospitalità a 55 donne e 49 minori». Ma tutto questo «non è abbastanza perché parlare della violenza contro le donne significa ascoltare il ‘grido’ delle associazioni impegnate a contrastarla e in questo non c’è un impegno totale da parte della società civile stessa e da parte delle istituzioni».

LE PAROLE DI PAOLA GIGANTE – L’INTERVISTA

In piazza a Terni femminicidioIn piazza Nel pomeriggio, le donne della città, si sono ritrovate in piazza della Repubblica per sensibilizzare la cittadinanza e sollecitare le istituzioni a fare tutto il possibile per sostenere le donne e proteggere i bambini e le bambine. In piazza le donne hanno indossato accessori e indumenti rossi, simboli da sempre di questa lotta e sono state affiancate dai ragazzi e dalle ragazze del ‘Progetto Mandela’, che hanno eseguito una performance. «Perché il nostro ‘grido’ è forte – ha sottolineato Paola Gigante – vogliamo essere libere di essere e libere di vivere».

LA PERFORMANCE IN PIAZZA – IL VIDEO

Lo spettacolo teatrale La lunga giornata di riflessione su questo triste e delicato tema si concluderà alle 21 alla ‘Casa delle Donne’ dove il Centro pari opportunità della Regione Umbria, presenterà la messa in scena di una piecè teatrale dal titolo ‘Finchè…’, liberamente tratta da ‘Finchè morte non ci separi’ di Francesco Olivieri.

La legge regionale Nel frattempo, in una nota, le Democratiche umbre, esprimono tutta la lor soddisfazione «per il fatto che martedì, alla vigilia della ‘Giornata mondiale contro la violenza sulle donne’, grazie alla sinergia tra le Democratiche e il mondo dell’associazionismo, al lavoro di squadra delle presidenti Catiuscia Marini e Donatella Porzi e alla ritrovata compattezza del gruppo consiliare Pd e della maggioranza, il consiglio regionale ha finalmente finanziato la legge ‘Norme per le politiche di genere e per una civiltà delle relazioni tra donne e uomini’». Il finanziamento «servirà a definire un testo legislativo innovativo e di grande rilevanza, oltre che a garantire l’attività dei centri antiviolenza e della rete umbra antiviolenza, presidi fondamentali per una comunità che voglia definirsi civile e accogliente. Segno che al Partito Democratico e il centrosinistra non sfuggono le sfide della contemporaneità e testimonianza di una attenzione quanto mai attuale e opportuna ai temi della parità e delle opportunità. Colpisce, invece, in senso profondamente negativo – concludono le Democratiche – l’astensione del Movimento 5 Stelle, che ha perso un’occasione per distinguersi da un’opposizione fatta a prescindere e senza entrare nel merito delle questioni».

Catiuscia Marini «Questa giornata, riconosciuta dall’Onu come ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’, ci impone una riflessione sull’impegno delle istituzioni nel pensare e costruire proposte ed azioni nuove per affrontare quella che è una tremenda piaga sociale». È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, sottolineando come sia «una strada ancora lunga da percorrere, che richiede un impegno forte e determinato poiché anche qui, in Umbria, come altrove, donne, figlie, mogli, mamme subiscono anche all’interno della famiglia atroci ed inaccettabili violenze e sopraffazioni». Come Regione «e io personalmente, siamo fortemente impegnati in una azione tesa a difendere la dignità, l’integrità della donna e per costruire le condizioni che portino alla fine delle violenze nei confronti delle donne».

L’impegno «Stiamo lavorando – ha aggiunto la Marini – su provvedimenti volti alla costruzione di reti di servizi sociali e di prevenzione a sostegno delle donne, in stretta relazione con i Comuni, volti a garantire loro anche una sufficiente autonomia economica che le aiuti a superare condizioni di sottomissione nell’ambito familiare. È questo l’impegno che portiamo avanti con servizi quali il ‘Telefono donna’, i Centri antiviolenza, gli uffici di cittadinanza dei Comuni, con il personale dedicato per il ‘codice rosa’ nei Pronto soccorso degli ospedali, così come con i progetti educativi nelle scuole, per un cambiamento culturale che inizi dai più giovani, ragazzi e ragazze. Pper noi, donne impegnate nei vertici delle istituzioni, ogni giorno – ha concluso – è il 25 novembre, per non dimenticare quanto possiamo e dobbiamo fare per lottare contro il fenomeno della violenza sulle donne che spesso ha come tragico epilogo il femminicidio».

La copertina di Poliziamoderna

La copertina di Poliziamoderna

La polizia In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Poliziamoderna di questo mese parla degli strumenti a disposizione della Polizia di Stato per prevenire e contrastare lo stalking e il femminicidio. Uno di questi è l’ammonimento: «Un faccia a faccia con il questore che inchioda il maltrattante alle sue responsabilità e alle conseguenza penali in cui può incorrere», così viene descritto questa sorta di ‘cartellino giallo’ per il maltrattante dal questore di Bari Antonio De Iesu, uno dei più convinti sostenitori di questo strumento. Fondamentali nel contrasto di questi reati rimangono la formazione del personale e la creazione di una fitta e sinergica rete di interventi assieme all’autorità giudiziaria, all’asl e ai centri antiviolenza.

L’esempio Interesante è l’esperienza della questura di Milano con il progetto Eva (Esame delle violenze agite) realizzato in collaborazione con Anna Costanza Baldry psicologa del Dipartimento di Psicologia della Seconda università di Napoli per la corretta gestione degli interventi delle Volanti per “liti in famiglia”. Da aprile 2014, data d’inizio della sperimentazione, a fine settembre 2015, nella città meneghina sono stati effettuati 1.147 interventi per questo tipo di chiamate a seguito dei quali sono state arrestate 78 persone e indagate 170.

spiIl sindacato Il coordinamento donne dello Spi Cgil dell’Umbria, organizza invece per giovedì alle ore 9.30, presso la sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni a Perugia, una iniziativa di supporto ai Centri antiviolenza di Terni e di Perugia dal titolo: ‘Centri antiviolenza… quale futuro?’. L’iniziativa ha l’obiettivo di valutare lo stato di salute dei centri, di recente istituzione nella nostra regione, e di conoscerne meglio punti di forza e criticità. Al termine dell’iniziativa verrà consegnato alle due responsabili dei centri antiviolenza di Perugia e Terni un contributo, frutto del ‘Mercatino solidale’ organizzato dai Coordinamenti donne delle Leghe Spi Cgil dell’Umbria. All’iniziativa parteciperà, tra le altre, Daniela Decinti, area Politiche di genere dello Spi Cgil nazionale.

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