Turismo in Umbria, la Regione ritocca la legge. Novità per vigilanza e strutture

Via libera alla preadozione del testo, ora la fase di concertazione. Si abroga la legge del 2017

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di S.F.

C’è la firma sulla preadozione dell’atto, ora via alle forme di concertazioni per la definitiva approvazione. Si mette mano alla legge regionale in materia di turismo: mercoledì è arrivato il via libera dell’esecutivo Tesei. Motivo? «L’esigenza di adeguare le disposizioni normative alle evidenti e mutate condizioni del mercato turistico, frutto di approfondite riflessioni compiute anche di concerto con gli operatori del settore». Risultato? Abrogazione e sostituzione integrale della legge regionale numero 8 del 10 luglio 2017. Novità per i Comuni.

LA SPIEGAZIONE ED IL TESTO COMPLETO DELLA NUOVA LEGGE – LEGGI (.PDF)

Casteldilago (Valnerina)

La vigilanza e le funzioni dei Comuni

Il primo obiettivo è il rafforzamento del ruolo di programmazione, coordinamento e controllo della Regione in un’ottica «di efficacia ed efficienza dell’azione della pubblica amministrazione». Dal punto di vista finanziario non ci sono cambiamenti rispetto all’attuale impianto normativo: da Perugia parlano di uno snellimento degli interventi finanziabili in quanto «l’attività di vigilanza e controllo, di fatto mai esercitata dalla Regione torna in capo ai Comuni competenti per territorio». Tra le novità formali c’è l’inserimento della possibilità di poter espletare le attività di promozione turistica attraverso le società partecipate della Regione, in particolar modo Sviluppumbria. Tornano al punto precedente, nell’articolo 4 viene ora specificato che i Comuni sono i soggetti titolari delle competenze tecnico-amministrative in materia di strutture ricettive, attività di organizzazione, intermediazione di viaggi prive del titolo abilitante e delle funziona di vigilanza: «Rispetto alla normativa vigente vengono ricondotte in capo ai Comuni. La Regione infatti, in virtù della norma transitoria di cui all’articolo 57, comma 2 bis della vigente legge regionale in materia di turismo, non ha mai esercitato tali funzioni. La disposizione secondo la quale i Comuni possono agire anche in forma associata tra loro è dettata non soltanto da esigenze di ottimizzazione dell’impiego di risorse, ma anche dal miglioramento della gestione integrata e dallo scambio di competenze e best practices». C’è inoltre l’istituzionalizzazione della marca ‘Umbria’ per promuovere l’immagine unitaria del territorio.

Roccaporena

Gli ambiti e il turismo lento

Nell’articolo 11 vengono disciplinati i cosiddetti ‘ambiti turisticamente rilevanti’ quale «ulteriore forma associativa prevista per i Comuni nell’esercizio delle funzioni in materia di turismo, rispetto a quella vigente delle Unioni speciali dei Comuni; risultano coerenti con l’evoluzione delle attività nell’ambito del sistema turistico il cui espletamento da parte dei Comuni in forma associata risponde alla logica della sussidiarietà, della differenziazione e dell’adeguatezza». Focus e spinta anche sul turismo lento (con promozione della formazione professionale specializzata), esperienziale, lento e sostenibile. Novità anche per le singole voci delle strutture.

Narni

Case e appartamenti per vacanze

Per le case e appartamenti per vacanze – anche alla luce della normativa nazionale – viene «eliminata la possibilità di esercizio di tale attività in forma non imprenditoriale». Affittacamere? Ora viene data la chance di servire la prima colazione agli alloggiati nel rispetto delle norme igienico sanitarie. Spazio poi agli esercizi ricettivi all’aria aperta: «Elemento innovativo rispetto alla normativa esistente riguarda la possibilità di utilizzare commercialmente la denominazione aggiuntiva ‘area glamping’ se propongono servizi di pernottamento in modalità alternativa e innovativa in strutture e mobili in un’area dedicata». C’è poi l’inserimento della disciplina per le aree attrezzate per la sosta temporanea riguardanti il parcheggio di caravan, autocaravan e mezzi simili, più l’alloggio del pellegrino (non presente nell’attuale normativa): «Particolare struttura legata ai cammini dove l’ospitalità può essere concessa solamente se sono rispettate tutte le condizioni indicate». Firmano il direttore regionale al settore Luigi Rossetti e l’assessore al turismo Paola Agabiti.

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