Terni: rompe la mandibola ad agente della Penitenziaria. Sindacati proclamano lo stato di agitazione

Altri episodi critici a Sabbione. Sappe, Sinappe e Cisl sul piede di guerra

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Ancora gravi episodi nel carcere di Terni, a riferirli sono i sindacati Sappe (Romina Raggi), Sippe Sinappe (Francesco Petrelli) e Fns Cisl (Riccardo Laureti). Sabato un detenuto di nazionalità tunisina ristretto nella ‘media sicurezza’, ha sferrato un pugno in faccia ad un agente della polizia Penitenziaria addetto alla vigilanza, causandogli la frattura della mandibola per una prognosi di 20 giorni. Poi un detenuto psichiatrico di nazionalità italiana, che voleva parlare con il comandante della Penitenziaria, ha colpito con un pugno un altro agente causandogli lesioni guaribili in sei giorni. Infine i ‘baschi azzurri’ hanno salvato un altro detenuto che aveva tentato di impiccarsi perché – a suo dire – non vuole stare più nel carcere di Terni. «Lo scorso febbraio – affermano i tre sindacati – il provveditore regionale aveva promesso un mini sfollamento quando le presenze a Terni erano 525: ad oggi siamo a 575. Ormai i detenuti si sentono nel diritto di aggredire i colleghi, consapevoli di ottenere quello che vogliono». Da qui la proclamazione dello stato di agitazione con tutte le forme di protesta conseguenti. «Nessuno dovrà più essere abbandonato a sé stesso – scrivono Raggi, Petrelli e Laureti – né entrare in servizio con la paura di non tornare dalle proprie famiglie a fine turno».

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