Omicidio via Piemonte: perizia sul coltello

Terni: l’ha disposta il gip nell’udienza di mercoledì mattina. I familiari di Nela Oltjan chiedono un risarcimento di 2 milioni di euro

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Una perizia per stabilire se il coltello usato dal 22enne Mariel Mjeshrtri per colpire e uccidere Nela Oltjan, la notte fra il 7 e l’8 dicembre 2015 in via Piemonte, fosse potenzialmente idoneo a cagionare la morte. A disporla è stato il gup Simona Tordelli nell’ambito dell’udienza di mercoledì mattina per l’omicidio del 20enne albanese.

Parti civili ammesse Il giudice, oltre ad accogliere la costituzione delle parti civili – i genitori, il fratello e la sorella del giovane ucciso, rappresentati dagli avvocati Francesco Mattiangeli e Giovanna Scarcia del foro di Terni – ha accolto le richieste di giudizio abbreviato formulate da tre dei quattro imputati, difesi dall’avvocato Massimo Proietti, riunendo in un unico procedimento i due fascicoli aperti dal pm Raffaele Pesiri sulla vicenda.

Processo unico In tre sono accusati di rissa e lesioni e due di loro verranno giudicati con rito abbreviato. Un terzo imputato ha scelto invece il rito ordinario con la prima udienza fissata per il 20 giugno. Mariel Mjeshtri, accusato di omicidio volontario aggravato, punta a vedere riformulata la contestazione in un più tenute ‘omicidio preterintenzionale’. Una linea sostenuta dall’avvocato Proietti che ha sempre parlato di «evento fortuito e imprevedibile». In questo senso sarà decisiva la perizia del dottor Luigi Cipolloni, medico legale, che assumerà l’incarico il prossimo 22 giugno.

La richiesta Le parti civili hanno chiesto un risarcimento danni complessivo di 2 milioni di euro. La decisione del giudice di procedere ad una nuova perizia prende le mosse dalle incongruenze fra quanto accertato dai consulenti di parte, i dottori Mauro Bacci (difesa Mjeshtri), Fabio Suadoni (parti civili) e Luigi Carlini (procura), ciascuno dei quali ha offerto il proprio punto di vista sul potenziale dell’arma tenuta in mano dal 22enne albanese.

Assassinato Mariel Mjeshtri era stato ucciso dopo una brutale rissa scoppiata per futili motivi di gelosia all’interno del locale Lo Scalo di via Piemonte e poi proseguita all’esterno. La gravissima emorragia causata dal colpo inferto all’addome, non aveva lasciato scampo al giovane, morto poche ore dopo in ospedale. L’indagine lampo aveva portato all’arresto di quattro persone: tre di loro era state rimesse in libertà poco dopo mentre Mariel Mjeshtri, il presunto omicida, si trova attualmente in carcere.

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