Perugia, ‘caso mense’: il sindaco cerca la pace

Dopo lo scontro, prove di dialogo con le associazioni dei genitori e i comitati

Condividi questo articolo su

di Rosaria Parrilla

Forse è una fase distensiva quella che si potrebbe registrare nei prossimi giorni tra il sindaco di Perugia Andrea Romizi e le associazioni dei genitori e i comitati mense. Un’apertura al dialogo dopo lo ‘scontro’ nato a seguito delle parole pronunciate dall’assessore comunale Francesco Calabrese sul cibo acquistato per le mense scolastiche da ‘mamme ignote’ e l’annuncio dell’eventuale esternalizzazione del servizio.

Il documento Nero su bianco le loro richieste. Scritte in un documento che è stato inviato lunedì mattina al primo inquilino di palazzo dei Priori, Andrea Romizi, all’assessore comunale Dramane Waguè (indiscrezioni vogliono che anche lui sia ora nel mirino dei genitori), e ai dirigenti Migliarini e Zampolini.

Le associazioni dei genitori innanzitutto, non vogliono ‘patteggiare’ sulla qualità del servizio nelle mense scolastiche dei propri figli. E vogliono garanzie sulla qualità delle materie prime, riduzione dell’impatto ambientale in ogni fase e filiera corta e sul controllo della stessa. Il testo, a firma anche dei comitati mensa, auspica, inoltre, che la gestione diretta del servizio «di scodellamento torni in capo al Comune e si acconsente che solo una parte possa essere esternalizzata per un anno», ad eccezione però delle scuole direttamente gestite. Per quanto riguarda i viveri e il loro acquisto l’affidamento, invece, dovrà essere affidato alle associazioni dei genitori, tramite una convenzione gratuita. «Così – dicono – si evita l’affidamento a terzi mediante appalto oneroso». Prove di dialogo, dunque, tra i genitori e l’amministrazione comunale. Ora la fiducia è tutta riposta nel sindaco Romizi e si aspettano che accolga le loro richieste.

Twitter @Ros812007

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli