Rifiuti, Forza Italia rilancia: «Sì al Css»

Terni, la posizione del partito è chiara: «In Umbria il problema va risolto in fretta»

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Sul fatto che Terni, in quanto a impianti di smaltimento dei rifiuti, abbia già dato, non ci sono dubbi. Ma anche sul fatto che l’Umbria non può realisticamente pensare di spedirli altrove, i rifiuti. Partendo da questo Forza Italia chiede che la Regione affronti, una volta per tutte il problema. E si metta al lavoro per risolverlo.

Forza Italia La posizione di Forza Italia è chiara: «In Umbria è indispensabile affrontare in maniera radicale, e in tempi rapidi – dice il capo gruppo in Regione, Raffaele Nevi – il problema relativo alla chiusura del ciclo dei rifiuti e andare al superamento dell’utilizzo delle discariche che, in alcuni casi, come quello de ‘Le Crete’ a Orvieto, è ormai vicino al collasso». Ad illustrarla nei dettagli è il coordinatore comunale ternano, Sergio Bruschini

GUARDA L’INTERVISTA A SERGIO BRUSCHINI

La Regione Nella giornata di martedì, dice ancora Nevi, «il consiglio regionale discuterà, su nostra richiesta, del problema e sarà interessante verificare come la maggioranza si porrà nei confronti del tema lanciato dal ministro Galletti, che chiede alle Regioni di ‘andare oltre’ le discariche e dell’iniziativa degli ambientalisti ‘Amici della terrra’ di Orvieto, che chiedono proprio un intervento decisivo su ‘Le Crete’»

Il Css Una soluzione, dice Forza Italia, potrebbe essere quella «della trasformazione dei rifiuti in Css, il combustibile solido secondario, da bruciare poi nei forni dei cementifici di Gubbio e Spoleto, per esempio», oppure «nella realizzazione di micro impianti di incenerimento, che utilizzino la tecniche della pirolisi o del trattamento a freddo, che possano servire comunità di circa 100 mila persone ciascuno».

Il dibattito Forza Italia, specifica Nevi, «non intende fare barricate e non ha una soluzione preferita rispetto alle altre – anche se il Css è da tempo considerato fattibile dal suo partito – ma chiede alla maggioranza in Regione, che peraltro governa l’80% dei Comuni del territorio regionale, di assumersi finalmente la responsabilità di dire una parola di chiarezza e di deliberare di conseguenza».

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