Il consigliere comunale Luciano Novelli (Sinistra per Narni) torna sulla situazione ‘esplosiva’ di strada dei Confini: fra l’alto rischio di incidenti – in particolare all’incrocio ben noto con strada delle Campore e strada della Selva – e i volumi di traffico, specie di mezzi pesanti, definiti «insopportabili».
di Luciano Novelli
‘Sinistra per Narni’, consigliere comunale
Dopo un lungo intervallo temporale sono costretto a tornare su un argomento che vede protagonisti i cittadini, esasperati, che si sono riuniti nel comitato cittadino ‘Narni est’ per sensibilizzare le massime autorità cittadine – i sindaci di Narni e Terni e il presidente della Provincia – e trovare valide soluzioni che consentano di eliminare i volumi di traffico e in particolar modo rendere più sicuro l’incrocio fra strada dei Confini, strada della Selva e strada delle Campore con la realizzazione di una rotatoria.
Si tratta di un’opera pubblica che vede protagonisti i comuni di Narni e Terni che, nonostante sia trascorso un altro annno, non hanno espresso una progettualità atta a garantire la soluzione di tale problematica. Nel frattempo la situazione va peggiorando in quanto la presenza della portineria del tubificio Ast sta creando non pochi problemi alla normale circolazione stradale: gli autoarticolati in attesa di entrare all’interno della fabbrica, sostano tranquillamente sulla carreggiata in entrambi i sensi di marcia costringendo gli autoveicoli a continue fermate e gimcane.
Inoltre va menzionato il continuo rimpallo di responsabilità tra le polizie municipali dei due comuni: quella di Narni dice di non essere territorialmente competente e quella di Terni dice di non avere pattuglie a sufficienza per effettuare controlli continui e costanti. È notizia di questi giorni che la Regione ha finanziato interventi per ben 5,5 milioni di euro, 150 mila dei quali per la progettazione di una bretella di collegamento dalla Terni-Rieti in località Prisciano con il sito Ast, mentre per quanto riguarda la viabilità dei Confini nulla.
A questo punto le cose sono due: o i nostri rappresentati sono incapaci di esprimere a livelli più alti il fabbisogno dei cittadini oppure ancora una volta siamo di fronte alla politica che non sa contrastare i poteri delle multinazionali straniere che possono fare tutto ciò che vogliono sul territorio, come ad esempio edificare al 90% un terreno e non lasciare spazio per creare un piazzale di sosta all’interno dell’unita produttiva.