Terni, altro dramma: «Non è possibile»

Riccardo La Gatta aveva 19 anni ed era un ragazzo pieno di vita e di amici. Il ricordo. I cittadini: «Investire in sicurezza stradale»

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«Un ragazzo solare, splendido, pieno di amici e con tanta voglia di vivere»: poche parole – che vengono dal cuore – per raccontare chi era Riccardo, il ragazzo ternano di 19 anni deceduto in seguito al grave incidente avvenuto sabato sera – intorno alle 22 – all’incrocio fra via Di Vittorio e viale Turati.

LE IMMAGINI DELL’INCIDENTE

«Impotenti» Le parole sono di un amico che – in tanti come lui – ancora stenta a credere che tutto ciò sia potuto accadere. «Per me è come se fosse ancora qui. Mi sembra di vivere un incubo, siamo tutti spaesati, ci sentiamo impotenti». Riccardo La Gatta andava a scuola al ‘Casagrande’, viveva con la famiglia in via delle Ginestre e gli volevano bene in tanti. Una vita piena di belle cose, dagli amici migliori – quelli della vacanza dell’ultima estate a Senigallia, indimenticabile – a una ragazza che gli voleva bene e una passione vera per la Juventus. Già, difficile sono immaginare che non ci sia più.

Conseguenze I medici del Santa Maria hanno provato a salvargli la vita. Purtroppo le emorragie, causate dai gravi traumi al torace e alla testa, sono state fatali. Riccardo è deceduto poco dopo essere arrivato in ospedale. Ferite anche per la ragazza – B.D.B. di 19 anni – che era con lui in sella allo scooter finito a terra: ha riportato un trauma cranico e policontusioni. Al momento si trova ricoverata in Rianimazione con una prognosi di 15 giorni. Illesa la 21enne – C.C. – che guidava la Lancia Y. Gli agenti della polizia municipale di Terni hanno operato a lungo sul luogo dell’incidente per ricostruire con precisione dinamica e cause. Possibile che la procura apra – un atto dovuto in casi del genere – un fascicolo per l’ipotesi di omicidio colposo.

La riflessione La prima, a caldo, è di chi – nella zona dove è avvenuto l’incidente – ci vive e si rende conto che, forse, così non può andare. «Crediamo che una rotatoria, altre ne sono state realizzate in città all’interno di incroci più piccoli e scomodi, possa risolvere il problema oggettivo di sicurezza che c’è qui. Speriamo che chi di dovere ci rifletta e agisca di conseguenza, perché intervenire lo riteniamo possibile e doveroso. Anche per evitare altri fatti così gravi».

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