Terni, caso Enerstreet: «Ci pensi l’Anac»

Dopo l’approvazione del bilancio comunale, Marco Cecconi (FdI-An) rilancia il tema e annuncia: «Già inviati tutti i documenti»

Condividi questo articolo su

Il primo tempo, come umbriaOn ha scritto, è finito intorno alle 22,20 di mercoledì, con l’approvazione del bilancio preventivo del Comune di Terni. Ma il secondo è già iniziato: «Tutta la documentazione che ho raccolto, in relazione allo strano intreccio tra Comune, Asm ed Enerstreet – annuncia Marco Cecconi-FdI-An, che aveva presentato uno specifico atto in sede di dibattito – è già stata inviata all’Autorità nazionale anticorruzione e sono certo che il suo presidente Raffaele Cantone non potrà che tener conto della segnalazione, contribuendo a squarciare il velo con cui si tenta di tenere la città all’oscuro delle manovre che vengono ordite».

Il caso Il consigliere di minoranza aveva posto il problema relativo alla composizione della compagine societaria della Eneestreet, che potrebbe prendere in gestione il servizio di illuminazione pubblica del Comune di Terni, attualmente gestito da Asm e «all’interno della quale  figurano personaggi di spicco di precedenti amministrazioni comunali limitrofe, imprenditori locali di chiara fama vicini al PD, nonché ex segretari provinciali del Partito Democratico e già consiglieri provinciali».

Di Girolamo Il sindaco di Terni parla invece della «grande unità e responsabilità dimostrata dalla maggioranza di centrosinistra nell’approvazione del bilancio che sono elemento di forza che sarà particolarmente utile e preziosa nell’attuazione del bilancio stesso. Un bilancio che non può non risentire della situazione difficile delle finanze degli enti locali, del perdurare della crisi, ma che contiene scelte coraggiose come quella di non inasprire la pressione fiscale, i costi dei servizi e di mantenere i servizi stessi, attraverso la loro rimodulazione, anche per rispondere meglio alle mutate esigenze della città. Il centrosinistra conferma dunque, ancora una volta, di essere una forza di governo affidabile, che si fa carico prima della stesura di un piano finanziario faticoso e sofferto e poi della sua approvazione, dimostrando di essere mossa da un unico interesse, quello di dare una amministrazione alla città, anche a costo di farsi carico dei problemi e di scelte difficili. Una testimonianza di serietà e coesione che non ha trovato riscontro in tante altre città e che soprattutto non trova corrispondenza in certa opposizione cittadina».

L’ostruzionismo Leopoldo Di Girolamo, poi, attacca: «La scelta del gruppo dei Cinque stelle di presentare cento e cinque emendamenti è chiaramente strumentale e ostruzionistica, tesa solo ad evitare l’approvazione del bilancio, aprendo così il baratro del commissariamento dell’ente. Una eventualità che sicuramente non avrebbe aiutato in alcun modo quella città che è fortemente impegnata a costruire un futuro, ad agganciare i pur deboli segnali della ripresa nazionale ed europea. La maggioranza ha dimostrato dunque unità di intenti nell’affrontare la pioggia variopinta e fuorviante di emendamenti che il presidente del consiglio comunale avrebbe anche potuto dichiarare inammissibili vista la loro valenza, come esplicitato direttamente dai proponenti, di intralcio ai lavori del consiglio e alla approvazione di uno strumento fondamentale di governo. La decisione di non mortificare il dibattito ha messo in evidenza le responsabilità dei singoli gruppi consiliari, dando un quadro preciso alla città di chi utilizza le procedure e gli strumenti previsti nei regolamenti per arrivare alla paralisi dell’ente e chi invece si fa carico del duro lavoro quotidiano per governare una città che ha bisogno di risposte e non di vecchi giochi della peggior politica seppur attuati da movimenti che dicono di rappresentare il nuovo e il cambiamento».

Cavicchioli Il capogruppo del Partito Democratico gli fa eco: «Esprimo soddisfazione per la compattezza della maggioranza che con la presenza e condivisione di tutti i suoi componenti ha approvato l’atto di indirizzo ‘politico’ che avevo presentato, il bilancio di previsione 2016-2018 con i documenti allegati e respinto gli oltre 100 emendamenti proposti dall’opposizione, evidenziando unità politica, coerenza e responsabilità su atti fondamentali per gli interessi della collettività».

Le priorità Per Andrea Cavicchioli «si apre ora per l’amministrazione una fase sicuramente impegnativa, che dovrà essere caratterizzata anche dal rispetto di quanto previsto nell’atto di indirizzo ‘politico’ che ho proposto insieme agli altri capi gruppo della maggioranza, sia per quanto riguarda il quadro finanziario e le azioni e misure da adottare, sia per ciò che concerne i rapporti con la Regione e le altre Istituzioni, nonché per le priorità indicate, con scelte operative e politiche adeguate alla complessità dei problemi e alla necessità di favorire sotto ogni profilo la crescita della città».

Ricci Sinistra per Terni, dice il consigliere comunale Silvano Ricci «pensa che questo bilancio con gli emendamenti approvati possa dare risposte più esaurienti ai cittadini e alla città poiché si rinforzano le azioni mirate alla manutenzione scolastica, alla infrastrutture viarie e, più in generale, ai servizi per la città. Per ciò che concerne la delega a me attribuita, la cooperazione internazionale, mi ritengo soddisfatto dell’emendamento approvato in quanto darà la possibilità di investire nella formazione delle popolazioni con cui ci relazioniamo come amministrazione comunale e di collaborare insieme a Undp Onu a progetti di sviluppo e sostenibilità».

De Luca Terni, per il capogruppo del Movimento 5 Stelle «è già una città commissariata – dice rivolgendosi direttamente a Di Girolamo – lei non è più il sindaco di Terni ma solo il garante degli interessi privati che gravitano intorno al Partito Democratico. Il bilancio parla chiaro. Il vostro prossimo obiettivo è quello di svendere l’Asm, l’azienda municipalizzata che i ternani hanno costruito con le proprie tasse e con i propri sacrifici, per consegnarla nelle mani di Acea. Il baratro è quello verso cui ci avete portato approvando questo bilancio. Un bilancio che voi avete portato in consiglio fuori tempo massimo, al limite con la proroga del Prefetto. Gli emendamenti sono in risposta ad un atto di prepotenza istituzionale e di compressione degli spazi democratici che potrebbe essere un pericolosissimo precedente per la democrazia di questa città. Soprattutto perché la decisione sull’ammissibilità o meno di un atto non può essere fatta dal capogruppo del partito di maggioranza, anche se tale atto porta l’impegno contro la privatizzazione dell’Asm, che avrebbe, di fatto, sgretolato il Partito Democratico».

Le leggi Rispettare le leggi giusta, insiste de Luca, «è un dovere morale, oltre che legale, ve lo ricordiamo ogni santo giorno. Opporsi con ogni mezzo democratico e civile contro le scelte inique e scellerate di un governo autoreferenziale che agisce contro gli interessi della città è al tempo stesso un obbligo morale e civile. La stessa dovizia e premura che avete utilizzato correttamente verso un inceneritore da 30 mila tonnellate avremmo voluto vederla utilizzare verso un inceneritore da 150 mila tonnellate, candidato numero uno ad essere prescelto dallo Sblocca Italia come camino unico dell’Umbria, quel camino unico che invocavate già anni fa, dimostrando che privatizzazione e smantellamento sono un disegno che parte da lontano. Invece è chiaro ormai che acqua, rifiuti ed energia avete voluto strapparli dalle mani dei ternani per consegnarli ad un unico soggetto».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli