Terni e gli inceneritori, pressioni sul Comune

Il comitato che si oppone alle loro presenza chiede di dare seguito alle promesse

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La loro posizione è chiara: «Il decreto ‘Sblocca Italia’ – dice Fabio Neri, portavoce del comitato ‘No inceneritori’ di Terni – rappresenta la quasi perfetta messa a sistema degli interessi della grandi multi utility che hanno rilevanti investimenti nel settore dei rifiuti».

Terni Il timore, già espresso a chiare note, è che una delle conseguenze sia l’arrivo a Terni di enormi quantità di rifiuti da bruciare: «Il Comune di Terni e la Regione dell’Umbria – dice Neri – devono fare, come promesso, pressione sul governo affinché elimini l’Umbria e Terni dai siti individuati ed impugnare il decreto».

L’INTERVISTA A FABIO NERI – IL VIDEO

I dubbi Ma il portavoce del comitato ‘No inceneritori’ di nutrire dei dubbi: «Leopoldo Di Girolamo e Emilio Giachetti (sindaco e assessore competene; ndr) hanno affermato che il Comue darà parere sfavorevole, in tutte le conferenze dei servizi, nei procedimenti relativi all’inceneritore Aria-Acea e a quello Tozzi Holding (ex Printer), bene – spiega – adesso avremo la possibilità di verificare la loro capacità di mantenere gli impegni presi. Perché non basterà dire semplicemente ‘no’, per veder acettata la propria posizione, ma sarà necessario argomentarla. Altrimenti sarebbe tutto un inutile gioco».

Le iniziative La sera di martedì 11 agosto «il comitato organizzerà una manifestazione pubblica, in una piazza cittadina, mentre per il 18, quando si dovrebbe svolgere la conferenza dei servizi in prefettura, saremo presenti con un presidio, ma il nostro legale ha anche inoltrato formale richiesta di essere ammessi in qualità di uditori».

 

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