Terni, giunta ‘in pausa’: Anna Amati aspetta

Il sindaco Di Girolamo si confronta con gli assessori dati in uscita e sulla manager data in entrata spuntano pettegolezzi

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di M.T.

Una lunga chiacchierata con Giorgio Armillei, nella serata di lunedì; un’altra in programma per martedì con Carla Riccardi. Con Daniela tedeschi è più complicato – lei è in ferie, pare all’estero, fino all’8 – ma magari con Skype si rimedia. Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, tiene ancora i fari spenti e viaggia con motore al minimo. Con il rischio di imballarlo.

Leopoldo Di Girolamo

Leopoldo Di Girolamo

Andamento lento L’aria – l’ariaccia – che tira, peraltro, si intuisce dal crescente nervosismo che si registra intorno alle circospette azioni del primo cittadino: di chi è direttamente coinvolto, dei rispettivi ‘padrini’ – veri o presunti che siano – e di chi vorrebbe che il sindaco assumesse in fretta, magari prima che l’attività amministrativa si interrompa del tutto per le vacanze estive, le decisioni che vengono date come in arrivo. Ma la fretta, questa è l’unica certezza, non è caratteristica del sindaco.

Anna Amati

Anna Amati

Amati e veleni Poi, puntualmente, viene pure messa in moto la macchina del fango, sotto forma di presunte e non meglio identificate ‘indagini’ delle quali sarebbe oggetto Anna Amati, la manager di Meta Group che viene indicata come possibile new entry nella giunta comunale ternana. Indagini – viene fatto circolare – che riguarderebbero l’utilizzo di fondi comunitari. Veleni gratuiti e finalizzati a screditare una candidata non gradita? Molto probabile: lei, alla quale umbriaOn ha chiesto un commento, ha preferito non rispondere.

L'assessore Giorgio Armillei

Giorgio Armillei

Armillei e dubbi Poi c’è la posizione di uno dei tre assessori dati in uscita dalla giunta, che aggiunge altri elementi di dubbio: Giorgio Armillei, infatti, prima di ‘ascendere’ al soglio assessorile lavorava già – dal 1996 – per il Comune di Terni e l’ultimo incarico ricoperto è stato quello di ‘Responsabile attività di pianificazione e controllo strategico della direzione generale’ (oggi starebbe agli affari istituzionali), ma allora aveva la ‘posizione organizzativa’, mentre se dovesse rientrare oggi al lavoro tradizionale, non l’avrebbe più. E questo non è bello. Come non sarebbe bello – e comprensibile – tornare a ‘prendere ordini’. E allora? Allora spunta un altro rumor – probabile che abbia lo stesso valore del precedente, ma tant’è – che fa riferimento al fatto che al Comune di terni, dopo che Aldo Tarquini è andato in pensione, per poi assumere il ruolo dsi coordinatore del progetto Civiter, non c’è un direttore generale.

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