Terremoto, c’è bufera sui campi container

Reazioni tra il rabbioso e l’ironico di chi dovrà fare riferimento alle nuove strutture ‘comunitarie’ nelle zone colpite dal sisma

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Il progetto

Il progetto

«Il progettista è lo stesso di ‘Auschwitz». Il commento, caustico, di un terremotato di Norcia è solo uno dei tanti che, in queste ore, si stanno susseguendo – sopratutto sui social network – in relazione al progetto dei campi-container che saranno allestiti in Umbria in attesa di poter istallare le casette. Eccone altri: «Un capolavoro…30/40 persone che condividono bagni e docce»; oppure: «Con un bimbo che mi nasce a giorni secondo loro io vado li con un bagno che ci entrano 30 persone?»; e ancora: «Basterebbe fare box doccia in ogni camera, stile camper. Visto che per le casette di legno ci vorranno mesi. Almeno si avrà la propria privacy»; ma anche: «E per chi ha anziani disabili (in carrozzina xl )? Come pensano di risolvere il problema?»; c’è dell’altro: «E per chi ha anziani disabili (in carrozzina xl )? Come pensano di risolvere il problema?»; ma non solo: «Non capisco come si possa solo pensare di mandare bambini piccoli in bagni comuni». Fino alla sentenza: «Va bene l’emergenza, va bene la sicurezza, ma questo fa proprio schifo e per di più lo sarà per mesi….ce venissero loro con le proprie famiglie a vivere così….».

CATIUSCIA MARINI SULL’EMERGENZA – IL VIDEO

La visita del cardinale Bagnasco

La visita del cardinale Bagnasco

Il progetto La reazione della gente, insomma, non promette niente di buono rispetto a quello che si vuole realizzare: dieci campi-container (sette a San Benedetto e tre a Santa Rita) con strutture prefabbricate – 25 per 45 metri le dimensioni – capaci di ospitare fino a 48 persone, con camere da due metri e mezzo per sei e con due o tre posti letto; con cucina, refettorio e lavanderia in comune. Ma soprattutto, ed è questo che ha scatenato le razioni più forti, anche servizi igienici in comune, ovviamente divisi per uomini e donne, con dodici wc sei docce.

 

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