«8 settembre passaggio cruciale per capire la Storia»

L’Anpi di Terni parla delle fasi più drammatiche del secondo conflitto monciale e del ritorno della democrazia in Italia

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dell’Anpi provinciale di Terni

L’8 settembre 1943, nella martoriata storia del nostro Paese, è un passaggio fondamentale. Il 25 Luglio, nell’ultima seduta del Gran Consiglio a palazzo Venezia, il duce era stato sfiduciato con l’approvazione dell’ordine del giorno Grandi e quindi arrestato su ordine del re che aveva nominato Capo del governo un suo fedelissimo, il maresciallo Badoglio. Mussolini veniva confinato a Ponza, dove erano stati confinati tanti antifascisti, quindi a La Maddalena ed infine a Campo Imperatore. Qui, con un’azione spettacolare dell’aviazione tedesca, era stato liberato e portato in Germania nel comando generale di Hitler, dove sarebbe stata decisa la ricostituzione del Partito fascista repubblicano, con la nascita della Repubblica sociale italiana. Intanto in molte città italiane, tra le quali Terni, si intensificavano i bombardamenti degli alleati, con pesanti conseguenze in vittime e distruzioni.

l’8 settembre, con gli alleati sbarcati in Sicilia, veniva firmata la resa nella forma di un armistizio senza condizioni, anche se nell’ambiguo comunicato di Badoglio la guerra continuava a fianco dei tedeschi che immediatamente estesero il loro potere con l’occupazione di tutto il centro-nord. Il re Vittorio Emanuele III, il governo e gli alti comandi militari fuggirono da Roma per riparare a Brindisi. In questa situazione di caos indescrivibile, il Pci diede l’ordine di passare alla lotta armata con gli altri partiti antifascisti.

Nel Ternano e in Valnerina veniva costituta la Brigata Garibaldina ‘Antonio Gramsci’, agli ordini del comandante ‘Pasquale’ ovvero Alfredo Filipponi, che nove mesi dopo avrebbe contribuito, il 13 giugno 1944, alla liberazione della nostra città, con un alto tributo di giovani partigiani caduti in combattimento, mentre una parte significativa si arruolò nelle fila del ricostituito Esercito Italiano per cacciare da molte località della Romagna fino a Venezia gli occupanti nazifascisti. Da questi drammatici avvenimenti è nata la Resistenza e poi, il 25 aprile 1945, la liberazione del Paese; seguirono la nascita della Repubblica e il ripristino delle istituzioni democratiche e infine l’approvazione di una nuova Costituzione. Avere sempre presente quanto è accaduto in quegli anni e non perderne la memoria, tanto più in una fase politica come quella attuale, è decisivo. Nella consapevolezza di un impegno, che pure in condizioni diverse, continua giorno per giorno.

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