A Terni la rievocazione storica del martirio di San Valentino: corteo con 40 figuranti

Il Centro culturale Valentiniano rievocherà la storica traslazione del corpo del santo avvenuta il 22 luglio 1618

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Anche quest’anno nella basilica di San Valentino a Terni, come da tradizione, gli eventi in onore del santo patrono si apriranno con la rievocazione storica del martirio di San Valentino: ‘Vita, santità e martirio’. Si tratta di una rievocazione degli ultimi giorni di vita di San Valentino, in particolare l’arresto e il processo sommario subito prima dell’esecuzione della condanna a morte per decapitazione, avvenuta nel 273 d.C. di notte lungo la via Flaminia al miglio 63, pronunciata dall’imperatore romano Augusto il Gotico. La rievocazione è stata pensata e realizzata dal Centro culturale Valentiano a partire dal febbraio 2012, in collaborazione con la basilica di San Valentino e successivamente con il comitato dei festeggiamenti costituito dalla diocesi di Terni-Narni-Amelia. Quest’anno le due rappresentazione si terranno sabato 3 e sabato 17 febbraio alle 18.30.

La storia

Strutturata inizialmente per essere proposta all’esterno, sul sagrato della basilica di San Valentino il 5 febbraio del 2012 è stata poi spostata all’interno del santuario, vista l’eccezionale nevicata che quell’anno investì la città di Terni, tanto che il direttivo del Centro culturale Valentiano pensò che la volontà del Santo fosse quella di avere la rappresentazione proprio nel luogo dove riposano le sacre spoglie. Da quell’anno, e così ogni anno, si hanno due rappresentazioni: una nei primi giorni di febbraio, che apre i festeggiamenti sul colle valentiniano e una nella seconda metà del mese. Un appuntamento particolare, con un’atmosfera antica, quella del III secolo d. C. in cui sono ambientate le vicende della vita del Santo. La scenografia riproduce un colonnato in stile ionico romano e i costumi storici per gli attori e i figuranti furono realizzati per l’occasione dall’istituto Ipsia di Terni. Accanto alla figura del protagonista San Valentino sono rappresentati Placido, prefetto Romano che diede ordine di decapitare il Santo, i legionari, il senato Romano, Abondio, figlio del prefetto Placido e primissimo seguace di Valentino, Giunio capo centuria, fino ad una rappresentazione allegorica del trionfo dell’amore, affidata alle figure di Sabino e Seraphia, lui soldato romano e di fede pagana , lei ternana di fede cristiana, che grazie alla fede nel Santo Martire, riuscirono a coronare il loro sogno d’amore, nonché la guarigione di Cherémone, uno dei primi miracoli attribuito al Santo martire, figlio dell’oratore latino Cratone, uomo molto vicino all’Imperatore romano. Gli interpreti recitano su di un testo liberamente tratto dall’opera ‘Melodrama San Valentino’ composto dal ternano Antonio Checchi nel 1696, opera dedicata ai cittadini ternani e illustrissimi priori, in occasione dell’inaugurazione del nuovo altare maggiore della basilica ove furono traslati i resti mortali del Santo, rinvenuti nel 1605. La rappresentazione in costume vuole restituire prestigio alla figura del Santo Patrono, da anni ormai offuscata da una eccessiva commercializzazione e da un semplice scambio di auguri tra giovani fidanzatini, perseguire lo scopo di far conoscere alle nuove generazioni, attraverso immagini tangibili, il messaggio di amore di San Valentino e del prodigarsi per gli altri, nonché ricordare a tutti che il 14 febbraio si celebra il martirio di un Santo, nostro concittadino, che ha donato tutto se stesso compresa la sua stessa vita per gli altri. Insomma Terni sfoglia indietro le pagine del grande libro della storia per tornare ai secoli del martirio del suo illustre concittadino e Patrono.

La rievocazione

Quest’anno le due rappresentazione si terranno sabato 3 e sabato 17 febbraio alle 18.30. In occasione della traslazione dell’urna contenente le spoglie mortali di San Valentino, dalla cattedrale di Terni alla basilica al termine del solenne pontificale previsto per domenica 11 febbraio, il Centro culturale Valentiniano parteciperà con un corteo storico del 1600, rievocando la storica traslazione del corpo del Santo avvenuta il 22 luglio 1618. Sfileranno 40 figuranti con abiti realizzati dalle magistrali mani delle sarte, tutte volontarie, del Centro culturale Valentiniano (Graziella Francioni, Concetta Parlascino, Maria Domenica Dominici, Laura Arca e Serenella Verducci che ha applicato più di 15 mila perle che arricchiscono gli abiti) con il generoso contributo della ditta Divania di Sandro Picciolini, da noi nominato ambasciatore di San Valentino nel 2022. I figuranti rappresentano le sei famiglie nobili (che contribuirono ad edificare le sei cappelle laterali alla navata centrale della basilica di San Valentino, le sei coppie dei sei priori della città di Terni accompagnati da sei stendardi con la raffigurazione degli stemmi dei rioni cittadini (rione Disotto, rione dei Rigoni; rione di Amengoni, rione di Fabri, rione di Castello, rione di Adultrini), preceduti dall’antico gonfalone della città con i suoi simboli principali: il Thyrus, l’aquila ghibellina e l’angelo crucifero guelfo, il fiume Nera e poi sotto gli stemmi dei sei rioni cittadini. Per la sua realizzazione ci si è basati su un disegno dello storico, archeologo e artista ottocentesco ternano Luigi Lanzi, che ne disegnò una versione molto elaborata su richiesta del sindaco di allora: Alessandro Fabri, nel 1885. Si leggono scolpite queste parole: Tiris et amnis dederunt signa teramnis. Il gonfalone è stato dipinto dall’artista Rubinia, nominata ambasciatrice di San Valentino nel 2020. Anche quest’anno apriranno il corteo seicentesco il gruppo ‘Borgias’ (tamburini e musici) del terziere Mezule di Narni: San Valentino, oltre ad essere patrono della città di Terni, è anche patrono della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Il corteo partirà da piazza Duomo alle 11 circa e si snoderà per le vie cittadine secondo il seguente itinerario: piazza Duomo, via Aminale, corso del Popolo, piazza Ridolfi, piazza Europa, via Garibaldi, rotonda Filipponi, Lungonera Savoia, via Piave, strada delle Grazie, via fratelli Cervi, via Menotti Serrati, via San Valentino, fino a raggiungere la basilica dove l’urna verrà ricollocata sotto l’altare maggiore per essere venerata dai fedeli durante tutto il giorno del 14 febbraio.


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