‘Acciaio sporco’, libero anche Papa Italiani

Terni, l’inchiesta sulla truffa ai danni della ThyssenKrupp Ast prosegue, ma adesso tutti i ternani inquisiti sono a piede libero

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Andrea Papa Italiani, l’autotrasportatore arrestato a Terni per l’inchiesta ‘Acciaio Sporco’ e che era l’unico ad essere ancora sottoposto a misura cautelare, è tornato in libertà.

Tutti liberi Anche per lui, quindi, come già per Daniele Inches, Leonardo Manni, Alessio Petrollini e Alessandro Luzzi – i quattro ‘classificatori’ della ThyssenKrupp Ast di Terni – a loro volta arrestati e poi rimessi in libertà, sono venute meno le esigenze che avevano determinato le misure cautelari, tanto che il gip Maurizio Santoloci ha accolto la nuova istanza presentata dagli avvocati Manlio Morcella e Folco Trabalza.

L’inchiesta La maxi operazione venuta alla luce alla fine di giugno, aveva portato all’arresto di tre alti esponenti di un’azienda fornitrice di rottame che ha sede nel bergamasco e nel bresciano, dei quattro dipendenti della ThyssenKrupp Ast di Terni e dell’autotrasportatore.

IL VIDEO DELLE INTERCETTAZIONI

I risvolti Mentre le indagini proseguono, la ThyssenKrupp Ast ha subito preso i primi provvedimenti, sospendendo dal lavoro i quattro arrestati, ma anche altri dipendenti – almeno tre – che sarebbero coinvolti nei ‘traffici’ ai suoi danni.

 

COME SI E’ SVOLTA L’INDAGINE – IL VIDEO

 

La storia All’esistenza di un altro filone di indagine, successivo ad ‘Acciaio d’oro’ e legato a presunte truffe ai danni di Ast, aveva fatto riferimento umbriaOn lo scorso marzo. Ed è proprio quello il filone emerso a seguito degli arresti della Forestale, incentrato sulle attività del parco rottami dello stabilimento di Terni.

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