«Alcantara virtuosa. Ma serve indotto»

Il segretario della Femca Cisl sottolinea i successi dell’azienda – «merito anche dei lavoratori» – e lancia il messaggio

Condividi questo articolo su

di Fabrizio Framarini
Segretario generale Femca Cisl Umbria

Le importanti notizie apparse qualche giorno fa su testate nazionali e locali sulle ottime performance dell Alcantara, mi danno lo spunto per fare alcune considerazioni. Leggere infatti che il valore del brand Alcantara é cresciuto nel giro di pochi anni da 30 a 100 milioni e che, in meno di un decennio il fatturato é quasi raddoppiato, è sicuramente positivo.

L’azienda con sede centrale in Lombardia ha il suo centro ricerca e le linee produttive in Umbria e dà lavoro nella nostra regione ad oltre 300 persone. Certo, le scelte manageriali di puntare sull’eccellenza del made in Italy con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale (prima azienda carbon-free) sono state vincenti, così come l’aver coniugato il saper fare artigiano, caratteristico del made in Italy, con l’high-tech. L’aver inoltre conquistato mercati sempre più ampi (il 90% del prodotto è destinato all’estero) ha contribuito agli ottimi risultati.

Mi piace però sottolineare come oltre alle lungimiranti scelte aziendali, un contribuito fondamentale al successo di Alcantara lo hanno dato i lavoratori con il loro spirito di dedizione e la loro professionalità. Le relazioni sindacali partecipative instaurate in azienda hanno contribuito a creare lo ‘spirito di squadra’ giusto per affrontare nuove e importanti sfide. Investimenti per decine di milioni di euro, dedicati all’ampliamento di gamma dei prodotti ed alla sostenibilità ambientale, rappresentano oggi una delle tante sfide che lavoratori e sindacato hanno raccolto con entusiasmo.

A valle di tutte queste interessanti notizie, mi corre però l’obbligo di sensibilizzare questo territorio perché bisogna capitalizzare meglio questi importanti successi. Ad oggi, infatti, Alcantara deve fare alcune lavorazioni fuori dalla nostra regione. Fatte le doverose riflessioni, sarà quindi il caso di ragionare sull’opportunità, per il territorio, di creare un indotto altamente specializzato che inneschi un sistema virtuoso, sulla falsa riga dei famosi distretti industriali presenti nel nostro Paese. A quando una riflessione su questo tema?

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli