Alessandro Riccetti poteva essere salvato?

Terni, per il pm titolare dell’inchiesta sull’hotel Rigopiano, le prime autopsie parlano di morte per «schiacciamento», ma anche per «ipotermia e asfissia». Trovati morti tutti i dispersi

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«Schiacciamento», ma anche «ipotermia e asfissia». Queste, secondo Cristina Tedeschini, il pm titolare dell’inchiesta sulla strage dell’Hotel Rigopiano di Farindola – una delle 29 vittime (11 i sopravvissuti) è il 33enne ternano Alessandro Riccetti – sarebbero le cause delle morti, stando ai risultati delle prime autopsie. Il bilancio è ormai definitivo, dopo il ritrovamento degli ultimi due corpi senza vita, avvenuto nella tarda serata di mercoledì.

I soccorsi

Il dubbio E torna, prepotente e terribile, l’interrogativo: se l’allarme fosse scattato prima e se gli eroici soccorritori fossero stati messi in condizione di intervenire con minori difficoltà operative, qualcuno avrebbe potuto essere salvato? Domande pesanti come quella massa di neve e detriti che ha schiacciato e asfissiato, mentre il gelo li avvolgeva, i poveretti che come Alessandro si son trovati nel posto sbagliato nel momento sbagliato. E che per questo hanno perso la vita.

La veglia di preghiera

La veglia Nella chiesa di San Cristoforo, a Terni, mercoledì sera è stata organizzata – dal parroco don Franco Semenza – una veglia di preghiera per Alessandro. Nella chiesa la commozione era palpabile, anche se contenuta. Tante le persone intervenute per farsi forza e dare soprattutto un sostegno tangibile ai familiari del ragazzo, in un momento così difficile. Don Paolo Carloni, vicario diocesano per la carità, ricorda Alessandro come «un ragazzino che veniva da noi agli scout nella parrocchia di Campomaggiore. Era un bravissimo ragazzo». E proprio il gruppo scout che Alessandro ha frequentato gli augura «buona strada fratello scout, che il Signore accompagni te in questa avventura e illumini la vita della tua famiglia». 

Il Prefetto a casa Riccetti

Il prefetto Poco prima delle 17 era stato il prefetto Angela Pagliuca – accompagnata dagli operatori della Croce Rossa Italiana di Avigliano, dagli agenti della polizia municipale e dai carabinieri del comando stazione di Terni – a recarsi nell’abitazione della famiglia Riccetti, dove si trovano la nonna e la sorellina di Alessandro, che un queste ore sono affiancate dai parenti più stretti. All’uscita Angela Pagliuca era visibilmente emozionata.

IL PREFETTO ALL’USCITA DA CASA RICCETTI – IL VIDEO

Il sindaco a casa di Alessandro

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, il sindaco di Terni, il portone del palazzo del quartiere Cardeto lo aveva varcato poco dopo le 13: «Tante ore di angoscia e speranza – ha detto il sindaco – terminano nel peggiore dei modi. Mi è sembrato opportuno portare, in maniera sobria ma molto sentita, la vicinanza di tutta la comunità ternana, attraversata da grande commozione e dolore. Ho rappresentato le condoglianze mie e della comunità ternana e regionale, ad iniziare da quelle della presidente della Regione Catiuscia Marini che mi ha chiamato chiedendomi di farmi portavoce anche della vicinanza sua e delle istituzioni regionali alla famiglia Riccetti. Per il giorno in cui sarà fissato il funerale – ha annunciato Di Girolamo – il Comune proclamerà il lutto cittadino».

Alessandro Riccetti

I vicini Daniela, negoziante di via Filangieri, ricorda Alessandro come «un ragazzo adorabile, sempre sorridente, dedito alla famiglia. Con lui, scherzando, parlavo spesso in francese per via delle mie origini e della sua ottima conoscenza della lingua. Conosco bene la madre e ora il mio e il nostro pensiero va a lei e a tutti i suoi cari. È una tragedia che ci colpisce nel profondo e non ci sono parole». Michele, un conoscente, lo ricorda come «un bravissimo ragazzo, apprezzato da tutti. In questo momento non possiamo fare altro che stringerci attorno alla famiglia, alla madre, alla nonna e ai due fratelli».

TERNI RICORDA ALESSANDRO: «UN RAGAZZO SPECIALE» – IL VIDEO

La rassegnazione «Ho appreso la notizia questa mattina da Facebook», racconta un amico d’infanzia di Alessandro, raggiunto telefonicamente da umbriaOn. «Posso essere sincero? Nelle ultime ore, la speranza aveva iniziato a lasciare spazio alla rassegnazione. Mentre vedevamo che da sotto quelle macerie e neve i soccorritori non riportavano alla luce che corpi senza vita, per Alessandro speravamo, ormai, solamente in un miracolo. Ho sentito la famiglia di Alessandro nel pomeriggio di mercoledì e il loro dolore è enorme, ma sono sicuro che la loro fede nel Signore gli sarà di aiuto nel superare anche questa terribile prova».

Da Perugia Da sottolineare il bellissimo gesto dei gestori della pagina Facebook ‘L’artiglio del Grifo’. I tifosi del Perugia scrivono: «È stato trovato privo di vita un ragazzo ternano, Alessandro Riccetti (33 anni), che era rimasto coinvolto nella terribile slavina dell’Hotel Rigopiano. A nome di noi gestori della page esprimiamo le sentite condoglianze alla famiglia e ci associamo al cordoglio della cittá di Terni per la perdita del suo fratello perché in queste tragedie la morte non conosce nessun colore e siamo tutti figli dello stesso Padre! Ciao Ale, Perugia ti è vicina! #RipAlessandro La page rimarrà inattiva, in segno di rispetto verso il nostro fratello rossoverde, fino a domani sera».

Gli operatori della Croce Rossa

Le operazioni Al personale della Croce Rossa di Avigliano Umbro, nelle prime ore di mercoledì mattina, è toccato il compito di portarsi nell’abitazione della famiglia di Alessandro per recuperare alcuni effetti personali dello sfortunato giovane e portarli poi alla mamma, che è all’ospedale di Pescara  – con il fratello e lo zio di Alessandro, Massimo Riccetti, ex dirigente del Comune di Terni – dove è stato trasferito il corpo dello sfortunato ragazzo. Il presidente della Cri di Avigliano, Matteo Sciarrini, in questi terribili giorni e insieme a tutti gli operatori della Croce Rossa, è stato sempre vicino ai familiari di Alessandro: «La situazione emotiva è pesante. Da parte nostra cerchiamo di fare tutto quello che possiamo. Si tratta di un momento molto difficile».

Catiuscia Marini

Le istituzioni Tutta l’Umbria, ha detto la presidente della Regione, Catiuscia Marini, «ha seguito con apprensione, vicinanza e speranza le difficilissime operazioni dei soccorritori all’hotel Rigopiano. Tutti noi ci siamo abbracciati idealmente alla mamma e ai fratelli di Alessandro Riccetti. La notizia del ritrovamento del suo corpo ci addolora profondamente». Mentre il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, ha espresso «a nome personale e dell’amministrazione provinciale, le più sentite condoglianze alla famiglia e mi associo al cordoglio dell’intera città per la perdita di Alessandro, un figlio di Terni». E Moreno Rosati vicepresidente Coni Umbria, ha voluto «rivolgere un pensiero ad Alessandro in una giornata veramente triste per la città di Terni e non posso che auspicare che in occasione della maratona di San Valentino si possa ricordare in modo degno questo ragazzo».

Il vescovo Piemontese

Il vescovo Padre Giuseppe Piemontese, ha ricordato che «nei giorni scorsi siamo stati trepidanti per la sua sorte e, non potendo fare altro, avevamo invitato la comunità a pregare per Alessandro e le altre vittime del dramma di Rigopiano. Il Signore non ha ascoltato la nostra preghiera, ma ha voluto per sé Alessandro, riservandogli una sorte a noi ignota. Ora con la famiglia, con gli amici e la comunità ecclesiale ci lasciamo avvolgere dalla speranza della risurrezione, e rinnoviamo la preghiera per Alessandro ragazzo solare, dai forti valori, impegnato nel sociale e nell’associazionismo cattolico, educato cristianamente da una famiglia religiosa, che ha trovato certamente conforto e consolazione nella fede e nel Signore».

Il pm Cristina Tedeschini

L’inchiesta Il richiamo alla fede, da parte del vescovo, è ovviamente – per i credenti – condivisibile. Ma per tutti, ora, la domanda più inquietante è quella proposta dalle parole del magistrato inquirente: queste morti – e la morte di Alessandro – potevano essere evitate? Le indagini in corso dovranno, a tutti i costi, dare una risposta chiara e definitiva.

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