Alex è tornato a casa: funerali in Ungheria

Esequie in gran segreto per il piccolo ucciso – secondo le accuse – dalla madre a Po’ Bandino

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Una bara bianca, un fiore e tanto dolore: così è tornato a casa Alex Juhàsz, il piccolo ucciso tre settimane fa a Po’ Bandino con sette coltellate. Il padre Norbert lo ha riportato in Ungheria per i funerali. Esequie in forma strettamente privata, senza clamori mediatici, a Budapest.

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La terribile accusa

La madre, Katalin Bradacs, è in carcere e su di lei si concentrano le accuse più terribili di tutte, quelle di aver ucciso il proprio figlioletto, per vendicarsi del padre. Lei, assistita dal legale Enrico Ronzoni, si dichiara innocente. Ma dovrà spiegare molte cose: ad incastrarla non solo la dinamica dei fatti ma anche le immagini spedite dal suo cellulare a tanti contatti, con il corpo del figlioletto esanime.

«Come si fa a fare una cosa del genere?»

«Non sono andato dove sua madre ha ucciso Alex – ha dichiarato il papà – non ce l’ho fatta. Mi girava la testa. È stato un viaggio molto difficile per me, ma dovevo assolutamente farlo. Dovevo anche a mio figlio un incontro con il magistrato per raccontare come stavano le cose». Lo riporta La Nazione, dove si legge anche un commento sull’operato della donna, che sarebbe stato confidato a un giornalista ungherese: «Come si fa a progettare una cosa del genere?».

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