Perugia, Pums: tante parole poco ascolto

Consiglio comunale aperto: un fiume di cittadini, rappresentanti di categoria e associazioni, infine i consiglieri. Tutti parlano per sé, pochi sentono gli altri

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Nuove strisce blu, acropoli più a portata delle auto che dei pedoni, mini Ztl e un nuovo anello viario in piazza Italia. A mesi di distanza dal furore con cui sono state accolte le proposte della giunta Romizi per rivitalizzare il centro storico e a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi stalli di sosta a pagamento di Sipa in via Ripa di Meana e via XIV Settembre, a Perugia si è riunito il consiglio comunale ‘grande’ – aperto cioè ai contributi della società civile – sul tema della mobilità.

Interventi dei cittadini

Una parte dell’elenco degli oratori

Tanti, tantissimi gli interventi, su un tema che evidentemente sta a cuore a tutti: commercianti, residenti, turisti, studenti. Ognuno ha la sua chiave di lettura e ognuno le sue considerazioni da fare. Cosa buona e giusta: questo è il senso di un consiglio comunale aperto. Peccato però che, in puro stile politichese, anche i non politici (o gli ex politici o i futuri politici: c’era di tutto in sala consiliare) abbiano mutuato stesse modalità espressive dei tanto vituperati politici. Quasi tutti arrivano, fanno il loro monologo, spesso leggendo da un foglio precedentemente compilato, e vanno via. Senza essere ascoltati e senza ascoltare. Così che alla fine, dopo tante parole, sembra non rimanga nulla attaccato alle pareti di Palazzo dei Priori. E alle 18 la sala, all’inizio pienissima, ha cominciato a svuotarsi fino a rimanere quasi deserta quando è arrivato il turno della signora Luciana Corrado, che rappresentava i problemi dei residenti storici, di Luca Crocioni (associazione italiana lotta agli abusi), che ha testimoniato nel vuoto pneumatico dell’aula i problemi di mobilità e di parcheggio dei disabili perugini.

L’anello di piazza Italia

Novità principale da cui è partito il dibattito è l’idea di introdurre un ‘anello’ in piazza Italia, per bypassare la Ztl e consentire a chiunque almeno di arrivare in centro, magari per lasciare la moglie o una persona anziana all’imbocco di corso Vannucci, e poi tornare giù. Un’idea che piace ai commercianti – i primi ad averla proposta alla ‘nuova’ giunta Romizi – e che stata ribadita chiaramente nel corso del consiglio. È stato fatto l’esempio concreto della signora che deve andare dal parrucchiere e anziché andare in periferia sceglie di andare in centro: grazie all’anello, il marito la accompagna e poi viene a riprenderla. E magari nel frattempo la signora passeggia e fa altri acquisti. «Il problema però – fa notare Sarah Bistocchi, primo dei consiglieri ad intervenire dopo i cittadini, quando ormai erano le 19 – è che piazza Italia diventerà un parcheggio, con auto sistematicamente lasciate in sosta davanti ai monumenti».

Problema sicurezza in centro

«Se non ci diamo una mossa, il centro sarà abbandonato da tutti, tranne da chi non ci dovrebbe stare», aveva urlato ad inizio seduta uno dei cittadini. Un cane che si morde la coda, visto che secondo altri punti di vista le presenze inopportune aumentano proprio perché il centro si svuota di residenti, di turisti e di commercianti. Viene sottolineata anche la necessità di mezzi pubblici idonei, come in effetti previsto dal Pums, con l’introduzione di navette elettriche destinate all’acropoli, al posto degli ingombranti bus di linea attualmente in circolazione.

Convenzione sotto la lente

Stalli riservati ai residenti in via Marzia

Inevitabile si tornasse a parlare della famigerata convenzione con Sipa. Secondo la maggioranza, la colpa è delle amministrazioni del tempo (Locchi in primis) e di un accordo blindato a svantaggio del Comune. Secondo l’opposizione invece l’accordo poteva essere modificato, come in effetti è stato fatto («appena tre mesi fa», puntualizza la Bistocchi), solo che le uniche modifiche sono andate a favore di Sipa, con l’aumento esponenziale degli stalli a pagamento e l’arretramento della Ztl («cosa unica in Europa»). Sulla stessa lunghezza d’onda Cristina Rosetti che parla di «città inaccessibile, in cui le piazze vengono utilizzate per parcheggiare le auto» e rilancia l’idea della mobilità su ferro fra i quartieri del capoluogo.

L’assessore alla mobilità 

Tanti, dunque, gli apporti di associazioni e studenti, oltre che dei semplici cittadini, sul tema della mobilità, «uno dei più dibattuti che questa amministrazione si è trovata ad affrontare», ha commentato l’assessore al ramo Cristina Casaioli in apertura al suo intervento. In attesa della presentazione ufficiale del Pums, l’assessore ha voluto chiarire alcuni punti – i più contrastati – sui parcheggi. All’insediamento della consiliatura Romizi Sipa gestiva circa 2400 posti auto a pagamento lungo strada, oltre ai parcheggi insilati di Mercato Coperto, Partigiani, Ripa di Meana, Sant’Antonio ed Europa oltre al Pellini, già di proprietà e gestito alle stesse tariffe di Partigiani e Sant’Antonio. «Degli oltre 2.400 stalli a pagamento, appena 500 rientrano nella zona A, cioè quella del centro storico – ha precisato l’assessore – gli altri 1900 invece fanno parte dei settori esterni, aree a particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico. Nelle stesse aree, ai sensi del nuovo Codice della strada, è possibile riservare spazi di sosta destinati ai soli residenti. A Perugia la riserva è applicata anche mediante l’esclusione dei residenti dal rispetto del disco orario o dal pagamento del parcometro».

La contrattazione con Sipa

Le polemiche, dunque, sono sterili, mentre a nome di tutta la giunta l’assessore rivendica le modifiche compiute dall’amministrazione. «La gestione di queste aree si esplica all’interno di un contratto di project financing per la costruzione del parcheggio di Pian di Massiano: la gestione delle aree lungo strada ed i parcheggi ‘off street’ sono parte del prezzo pagato dall’amministrazione nell’ambito di tale concessione» ha infine confessato. «Proprio per affrontare il problema sollevato dai cittadini dei costi relativi alla sosta e al fine anche di migliorare la qualità della vita degli stessi, in quanto una sosta ordinata consegue più decoro urbano, più vivibilità a chi abita nei luoghi, miglior ridistribuzione degli spazi pubblici a favore dei pedoni -ha proseguito Casaioli- si è deciso di andare ad analizzare e rivedere il contratto di project financing con l’obiettivo di ridurre le tariffe della sosta».

Più accessibilità

«La modifica della tipologie di contratto si basa sul principio dell’equilibrio finanziario: le modifiche possibili, ai sensi della normativa vigente, devono comunque garantire di non modificare l’equilibrio finanziario esistente. È chiaro perciò che il margine di manovra per operare variazioni è piuttosto limitato. Attraverso un’operazione di trattativa durata circa 2 anni la modifica del rapporto concessorio ha permesso di ottenere alcune riduzioni sugli abbonamenti dei parcheggi mentre, dall’altro lato, il comune porta avanti la ‘sua’ idea di migliorare l’accessibilità del centro e l’attrattività dello stesso, la riqualificazione degli spazi di sosta e la creazione di nuovi marciapiedi per favorire la mobilità pedonale, disincentivare la sosta selvaggia e migliorare la vivibilità di residenti e le attività dei commercianti».  

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