Area crisi complessa: «Ecco fase operativa»

Terni-Narni, piano di rilancio e agevolazioni: 212 manifestazioni d’interesse, dal 2 luglio via a procedure di bando. Oltre 58 milioni a disposizione: «2 mila nuovi posti di lavoro»

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L’area di Terni

‘Area di crisi industruale complessa’ Terni-Narni, piano di rilancio, strumenti agevolativi e fase operativa dell’iter in arrivo. Se ne è parlato venerdì mattina all’ex centro multimediale in piazzale Bosco per fare il punto della situazione e dare ulteriori delucidazioni su ciò che avverrà nei prossimi mesi: «Un territorio dalle enormi potenzialità. Si deve cercare di spingere e fare di più, di non modificare la vocazione industriale», ha messo in evidenza uno dei relatori presenti in città, il dirigente del Mise – direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese – Marco Calabrò. Le manifestazioni di interesse sono 212: domande al via dal 2 luglio. Quasi 60 milioni di euro a disposizione e prospettiva di «2 mila nuovi posti di lavoro».

L’AVVISO PUBBLICO DEL MISE, REGIME AIUTI PREVISTO DALLA LEGGE 181

Catiuscia Marini e Fabio Paparelli

Insediamento produttivo e sviluppo L’evento di lancio arriva a poco meno di un mese dalla pubblicazione dell’avviso pubblico del Mise – misura da 20 milioni di euro – per le iniziative imprenditoriale a valere sul regime di aiuti previsto dalla legge 181 del 1989. Step dopo step prosegue l’iter: «Uno strumento – ha sottolineato Calabrò – che offre grandissime opportunità di rilancio dell’area con un’offerta sistemica e completa che riguarda vari aspetti favorevoli all’insediamento produttivo. In questo momento si può coniugare con delle agevolazioni in essere su tutto il territorio nazionale che rendono l’Italia particolarmente attrattiva su questo ambito, come le misure di Industria 4.0».

IL MINISTRO CARLO CALENDA A MARZO: «CI SONO I SOLDI, SERVONO I PROGETTI»

Marco Calabrò, dirigente Mise

Concretizzare Calabrò si è poi focalizzato sull’area umbra in questione: «Per Terni e Narni – ha proseguito – c’è uno strumento specifico che rende ancora più attrattiva l’area stessa. Un territorio dalle enormi potenzialità, con una forte vocazione industriale e che rende il territorio attrattivo anche per le imprese: si deve cercare di spingere e fare di più, di non modificare la vocazione industriale. Mi sembra che dalle manifestazioni di interesse ci sia stato un riscontro molto positivo e vedremo se con il bando si concretizzeranno». Breve l’intervento del commissario straordinario Antonino Cufalo: «Molto spesso devo assumere decisioni dolorose e impopolari per la città considerato il ruolo. E quindi sono grato per essere coinvolto in questo importante progetto per il futuro del territorio».

AREA CRISI COMPLESSA E SVILUPPI, PARLANO MARCO CALABRÒ E CORRADO DIOTALLEVI, VIDEO

Corrado Diotallevi, Invitalia

I progetti e le agevolazioni A Terni per l’occasione anche Corrado Diotallevi, responsabile funzione sviluppo e Customer relationship management di Invitalia: «Siamo in piena fase attuativa – ha spiegato in merito allo scenario attuale – del progetto ed è pronta anche la componente per le agevolazioni agli investimenti sul fronte regionale (38 milioni e 250 mila euro). L’avviso a valere della 181 invece è già stato pubblicato, per una dotazione di venti milione di euro: le domande potranno essere presentate dal 2 luglio. Ora è il momento di dare voce alle imprese per la presentazione dei progetti: a metà giugno e a metà luglio ci saranno workshop a Terni e Narni per dare modo alle imprese di avere dettagliate informazioni sulle agevolazioni. È partita ed è operativa una struttura informativa sul territorio che viene gestita da noi e Sviluppumbria: un insieme di professionisti che aiutano le imprese in questa fase di preparazione delle domande. Un’opportunità da cogliere».

I BANDI PER AREA DI CRISI COMPLESSA

Antonino Cufalo (al centro) e Luigi Rossetti (a destra)

Il tessuto economico La presidente della Regione Catiuscia Marini ha invece parlato di «oltre 200 imprese selezionate finora; un ringraziamento per aver presentato i progetti d’investimento. Dimostrano la concretezza di realizzazione di un piano: gli consentirà di essere più competitive e di favorire l’integrazione degli occupati. Dall’altro lato c’è un impegno importante sul fronte nazionale e regionale, anche per affrontare alcuni temi – non risolti – legati alle infrastrutture della città. Tempistiche per risultati concreti? La qualità e la quantità della risposta alla chiamata per le imprese dimostra che c’è un tessuto economico attivo e reattivo che può mettere in campo delle risposte in tempi abbastanza rapidi». Un auspicio insomma. Complessivamente saranno dunque oltre 58 milioni di euro i fondi a disposizione, con interventi nei settori – tra gli altri – delle infrastrutture materiali ed immateriali, della tutela dell’ambiente e della ricerca.

L’evento di lancio

Ampliamento attività e vecchie logiche In merito alla ‘call’, la Marini ha fatto presente che qualche è «‘perno’, medie e grandi imprese della metallurgia, chimica e settori industriali come l’agroalimentare dimostrano la solidità delle proposte. Non sono frammentate e parcellizzate. C’è inoltre un numero di occupati che sarà possibile assorbire, in modo particolare chi farà investimenti industriali di ampliamento delle attività produttive: il percorso contribuirà a creare un significativo numero di posti nuovi di lavoro». Il presidente di Sviluppubria, Gabrio Renzacci, ha messo in evidenza che «l’opportunità in gioco non è importante solo per il territorio ternano, ma per l’intera regione. Serve abbandonare le vecchie logiche e lavorare tutti insieme». All’ex centro multimediale anche il direttore regionale delle attività produttive e lavoro Luigi Rossetti (focus sugli strumenti agevolativi regionali e le politich attive del lavoro), Simone Peruzzi di Sviluppumbria (coordinatore area servizi alle imprese) ha trattato i temi dell’avviso a valere sul programma operativo regionale del fondo europeo di sviluppo regionale Por Fesr 2014-2010 e del piano di promozione) e il direttore generale di Gepafin Marco Tili, che ha parlato degli strumenti di ingegneria finanziaria a integrazione degli strumenti agevolativi regionali.

Gabrio Renzacci

Prospettiva di crescita e posti di lavoro Ad illustrare nello specifico i dettagli degli interventi e dei bandi in arrivo è stato il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli: «Dal prossimo 2 luglio – ha puntualizzato dopo aver ripercorso tutte le tappe dell’iter – le imprese avranno a disposizione il bando e le risorse per poter presentare i propri progetti esecutivi. Parte dunque concretamente la fase operativa di questo ambizioso progetto di riqualificazione industriale di questa area, con particolare attenzione sia ai processi di innovazione, sia all’industria e all’artigianato 4.0. Le manifestazioni di interesse che abbiamo ricevuto ci dicono che sarà possibile creare circa 2 mila nuovi posti di lavoro e determinare così un interessante sviluppo economico. Daremo ora vita ad un grande processo di ‘animazione’ insieme ad Invitalia e Sviluppumbria non solo diretto a stimolare la partecipazione delle imprese umbre, ma anche per favorire l’attrattività di questo territorio per imprese di tutto il paese perché siamo convinti che questa parte dell’Umbria potrà conoscere un nuovo sviluppo e non può perdere questa opportunità».

Catiuscia Marini durante l’introduzione

Riconversione Gli indirizzi strategici del progetto di riconvesione e riqualificazione industriale dell’area Terni-Narni riguardano il consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde; l’incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare; la riqualificazione energetica ed ambientale; orientare e sostenere le piccole e medie imprese del manifatturiero verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto; miglioramento della qualità ambientale delle attività produttive; agevolazione della riqualificazione e del reimpiego dei lavoratori; promozione di azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, con il coinvolgimento del polo scientifico didattico di Terni e di altri enti formativi e il potenziamento delle infrastrutture digitali e logistiche delle aree industriali.

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