La cosa più curiosa? Che la Regione abbia trascurato di segnalarlo. Cioè: la giunta regionale ha deciso – la presidente Marini non c’era, dato che era impegnata a Roma in una faccenda di partito e a presiedere la riunione c’era il vice presidente, Fabio Paparelli – di chiedere al governo il riconoscimento di Terni e Narni come ‘area di crisi complessa’, ma poi a rendere nota la cosa è stato il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, al convegno organizzato dal Partito Democratico sui temi del lavoro.
Area di crisi Della cosa si discuteva da tempo e le valutazioni non sempre erano state coincidenti, ma alla fine la decisione è stata presa e, adesso, spetterà al ministero dello sviluppo economico decidere se accettare la richiesta, ma sarebbe curioso che ciò non avvenisse.
Le posizioni A spingere per il riconoscimento dello stato di area di crisi complessa era stata soprattutto la Cgil, mentre gli altri sindacati erano sempre stati più ‘tiepidi’. Il Pd, a sua volta, aveva espresso parere favorevole, mentre altri si erano detti non convinti della cosa.
La procedura Ora la decisione spetta al governo che, recentemente – si è trattato di una delle ultime decisioni assunte dall’ex ministro Federica Guidi prima di dimettersi – aveva riconosciuto lo ‘status’ per la zona di Aacoli Piceno.