Arpa Umbria: «Chi ha paura di Ganapini?»

Legambiente, Cittadinanzattiva, Adic e comitato antenne Miranda fanno da ‘scudo’: «Questioni surreali da Cgil e Cisl. Una polemica ridicola»

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di Alessandra Paciotto, Danilo Bellavita, Giuliano Mancinelli e Giovanni Barbanera
presidente Legambiente Umbria, segretario ittadinanzattiv Umbria, presidente Adic Umbria e membro comitato antenne Miranda Terni

Alessandra Paciotto, presidente Legambiente Umbria

Non ci dovrebbe essere bisogno di tornare su una questione che non ha dignità di polemica politica se non fosse che essa, dalle pagine di qualche giornale online, è approdata sulla cronaca di un giornale locale. È noto che l’associazionismo di impronta ambientalista e civica ha sostenuto fin dal suo sorgere la scelta della Presidente Marini di indicare un nome storico dell’ambientalismo italiano come Walter Ganapini alla guida di Arpa Umbria.

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Perché Arpa Umbria doveva, ad avviso degli scriventi, cominciare a parlare un altro linguaggio, dialogare con i territori senza connivenze ma in modo limpido e trasparente, perché ci voleva una personalità che unisse competenza scientifica, intelligenza politica, fama internazionale e carisma. E questa persona è Walter Ganapini. Ma il cambiamento non è mai indolore e certo non si può piacere a tutti, anche perché magari nel frattempo qualche privilegio è stato eliminato e qualche anomalia rimossa.

Giovanni Barbanera

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E allora, ecco la Cgil e la Cisl tirar fuori due questioni, francamente una più surreale dell’altra: la prima riguarda l’età di Ganapini, il quale avendo superato i 66 anni e 7 mesi dovrebbe andare in pensione, come se fosse un normale dirigente pubblico. Ma Ganapini, Direttore Generale di Arpa Umbria, ha un incarico a tempo determinato presso una struttura pubblica mediante stipula di un contratto di diritto privato, per cui il suo rapporto non è riconducibile a un rapporto di lavoro pubblico, con un quadro di riferimento normativo del tutto differente.

RAFFAELE NEVI: «PRESENZA LEGITTIMA QUELLA DI GANAPINI?»

Ma questo i sindacalisti lo sanno benissimo. E allora perché tirano fuori così maldestramente questo argomento? Lo abbiamo chiesto a Sgalla della Cgil ed ora lo chiediamo a Sbarra della Cisl, visto che la Fp Cisl di Terni ha riproposto l’argomento. La seconda argomentazione utilizzata relativa alla autonomia territoriale dell’Arpa ternana, che verrebbe lesa dalla presenza di una forte direzione generale, appare del tutto inconsistente e strumentale, forse, alla carriera di qualche funzionario, non certo utile a risolvere i problemi del territorio e dei cittadini. Terni si classifica tra le città più inquinate d’Italia, (dati Mal’Aria, Legambiente) a causa della sua struttura industriale antica e moderna ed anche degli inceneritori di rifiuti che vi insistono.

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Per affrontare una situazione così grave ci vogliono politiche lungimiranti e non polemiche di campanile; ai cittadini di Terni interessa l’agenzia regionale per la protezione ambientale mantenga sempre terzietà, correttezza e non permeabilità agli interessi che potrebbero voler ‘ammorbidire’ la crudezza dei dati sull’inquinamento della conca ternana e sulla sua origine e responsabilità.
La certezza del dato scientifico, questo è ciò che i cittadini chiedono ad Arpa e di ciò in questo momento in Umbria è garanzia la figura e il curriculum del direttore generale Walter Ganapini.

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Scienziato, ambientalista, da sempre impegnato contro mafia e malaffare, Walter Ganapini ha avviato un dialogo e un confronto costanti con le associazioni ambientaliste, di attivismo civico, con i comitati di cittadini, basti ricordare l’istituzione del ‘Forum degli Stakeholder’, oltre che con le imprese, le forze dell’ordine, la magistratura, il che costituisce per i cittadini una garanzia di trasparenza e di correttezza. E negli ultimi anni, abbiamo visto emergere, anche a Terni, nuovi dirigente e funzionari Arpa, che cominciano ad esercitare un ruolo non di passacarte ma di autentici responsabili.

LA GRANA GANAPINI IN ARPA UMBRIA

Abbiamo la sensazione che questa polemica sia un sintomo di caduta dell’autonomia del sindacato umbro, che forse parla per interposta persona, che non si mostra e che vorrebbe un’Arpa più accomodante e malleabile agli interessi di alcuni potenti. Per questo gli ambientalisti e le associazioni di attivismo civico sono un po’ stufe di questa polemica ridicola; basti pensare che mentre il 26 gennaio sul venerdì di Repubblica si parlava del ruolo avuto da Walter Ganapini 25 anni fa a Milano come assessore all’ambiente nel risolvere in via definitiva l’emergenza rifiuti, in Umbria nello stesso giorno i sindacati discutevano di pensionamento e di dirigismo regionale.

Dopo le elezioni organizzeremo un incontro pubblico su questo tema, al quale inviteremo il prof. Ganapini, le organizzazioni sindacali (sì, anche quelle che anni fa sostenevano l’incenerimento dei rifiuti!), le Rsu aziendali e le organizzazioni di attivismo civico e ambientaliste: e vedremo se a Terni oggi c’è più o meno Arpa (per usare il sempre criptico linguaggio sindacale).

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