Asse Regione-UniPg sulla sanità: «Terni va difesa dagli interessi onnivori di Perugia»

Claudio Fiorelli (M5s): «La nuova convenzione è l’ennesimo colpo verso lo smantellamento del sistema sanitario territoriale»

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di Claudio Fiorelli
consigliere comunale Movimento 5 stelle Terni

Difendere Terni e la sanità ternana dagli interessi onnivori di Perugia. Sulla nuova convenzione tra Università degli Studi di Perugia e Regione Umbria si gioca la vera partita del riequilibrio territoriale della sanità. Il protocollo in via di adozione è solo l’ennesimo colpo verso lo smantellamento del sistema sanitario territoriale e verso l’Umbria meridionale. La destra ternana continua a tacere e a non difendere gli interessi di Terni sui tavoli regionali, mentre la nostra città è sotto attacco da parte dei partiti che governano Comune, Regione e Parlamento.

Claudio Fiorelli

Risulta sconvolgente che accordi strategici per il territorio che riguardano la gestione delle aziende ospedaliere di Terni e Perugia, vengano sottoscritti nelle segrete stanze da Università e Regione, tenendo all’oscuro sia le forze sindacali che gli ospedalieri. L’intenzione della giunta regionale è quella di dare il via libera alla fusione delle aziende ospedaliere di Terni e Perugia con il relativo accorpamento di molti dipartimenti. Cosa significa e quali effetti ci saranno? Di sicuro uno sbilanciamento in favore di Perugia. Basti vedere il caso di cardiochirurgia: una struttura complessa dov’è prevista la figura del primario, diventerà una semplice struttura dipartimentale gestita da un responsabile che non ha certo le funzioni di un primario e il dipartimento che sarà sempre a Perugia. La maxillo facciale che attualmente è una struttura complessa e ha il primario, verrà ridotta a struttura semplice dipartimentale, mentre la struttura complessa sarà fatta a Perugia. La neuro radiologia ancora peggio, sarà declassata e passerà da struttura complessa a struttura semplice con la struttura complessa sempre a Perugia. La neurochirurgia invece viene mantenuta a Terni e l’endocrinologia passa tutta all’Università.

L’ennesima scelta politica che porta a un depotenziamento dell’ospedale di Terni. Il capo dipartimento privilegerà per forza di cose la struttura in cui si trova nel momento in cui dovrà scegliere l’invio o l’acquisto di un macchinario. Un assetto che in definitiva non creerà alcun potenziamento ma con la scusa della razionalizzazione e del taglio dei costi, aumenterà ulteriormente le differenze tra Terni e Perugia.

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