Asse Roma-Perugia per la bancarotta fraudolenta di una società del settore elettrico

Il presidente del cda avrebbe distratto un milione di euro con l’ausilio di una società perugina condotta da un imprenditore cinese

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I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Perugia hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta, emesso dal gip di Perugia, nei confronti di una società romana operante nel settore della fabbricazione di generatori e trasformatori elettrici. «Il presidente del consiglio di amministrazione di tale società – spiega la procura di Perugia in una nota -, in concorso con un imprenditore cinese, legale rappresentante pro-tempore di una società perugina in liquidazione, risulta indagato per aver distratto dalle casse dell’impresa in liquidazione, all’epoca dei fatti in evidente stato di dissesto finanziario, l’importo di un milione di euro attraverso il trasferimento di tale somma ad una società romana, di fatto inattiva».

L’indagine

Il sequestro trae origine dalle investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle perugine che hanno analizzato le condotte messe in atto dall’amministratore pro-tempore di una società di diritto cinese, ma con sede operativa a Perugia. «Attraverso l’esecuzione di mirati accertamenti bancari – prosegue la nota della procura diretta da Raffaele Cantone – è stato accertato che i due imprenditori, in concorso fra loro, avrebbero posto in essere gravi condotte distrattive consistite nel trasferimento di un milione di euro dalle casse della decotta società perugina, in favore di una società neo-costituita con sede a Roma. Detta società è risultata essere priva di una struttura economica e finanziaria, sprovvista delle risorse organizzative necessarie per lo svolgimento di un’effettiva attività imprenditoriale e, di fatto, in una condizione di sostanziale inattività: gran parte delle somme trasferite sarebbero state successivamente distratte mediante versamenti qualificati come corrispettivi per amministratori e altri compensi. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta ha ad oggetto l’intera somma distratta dalla società perugina, pari ad un milione di euro. Nell’ambito dell’emissione del provvedimento di sequestro sono state effettuate anche perquisizioni locali ed informatiche presso le sedi delle società coinvolte».

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