di Marco Celestino Cecconi
Coordinatore comunale Fratelli d’Italia – Terni
Se parliamo di acciaierie, noi naturalmente siamo i primi a gioire delle buone notizie. E a buon diritto: perché apparteniamo a quella famiglia del centrodestra ternano, umbro e nazionale che quelle buone notizie le ha proprio costruite in prima persona, anche e tanto più quando altri giocavano allo sfascio. Ecco perché salutiamo con grande favore i risultati che stanno andando a rete proprio alla vigilia di questa buona Pasqua 2024.
L’annuncio da parte dell’azienda di voler finanziare progetti di sviluppo del territorio, individuati di concerto con istituzioni e forze sociali, mettendo a disposizione ingenti risorse, è sicuramente una di queste buonissime notizie, anche per il circuito virtuoso che è capace di attivare: un input infatti già raccolto dalla Fondazione Carit che si è subita detta pronta ad essere della partita, concorrendo a sua volta con fondi propri.
Altrettanto, gli esiti dell’incontro al Ministero del 28 marzo rappresentano la migliore delle notizie possibili: la firma dell’Accordo di programma per le acciaierie ternane è sempre più vicina, con tutto il suo carico di investimenti pubblici e privati e l’impegno del governo Meloni di continuare a lavorare anche sul fronte dell’approvvigionamento energetico della fabbrica e su quello delle infrastrutture. E infine, la notizia nella notizia, anch’essa buonissima: semaforo verde, a Roma, per la bonifica della discarica di Valle tramite ‘landfil mining’, soluzione da sempre caldeggiata dall’azienda in quanto utile non solo alla riqualificazione e messa in sicurezza del sito ma, in prospettiva, anche a supportare auspicatissimi incrementi di produzione.
Anche un bambino capisce che si tratta di risultati che vengono da lontano: ovvero, da anni di interlocuzione iper collaborativa tra la famiglia Arvedi e il centrodestra di governo, nell’interesse condiviso di massima prosperità della più importante azienda dell’Umbria. Ecco perché fa sorridere il tentativo del neo-assessore comunale allo sviluppo economico, Cardinali, di attribuirsi il merito di aver indotto l’Ast alle annunciate azioni di ‘responsabilità sociale’: quando la Regione a guida Tesei sensibilizzava la proprietà delle acciaierie ad investire sul territorio anche fuori dalle mura della fabbrica – valorizzazione delle imprese locali dell’indotto, filiera ternana dell’acciaio -, l’ingresso in giunta di Cardinali non era nella mente di nessuno (così come un’amministrazione targata Alternativa Popolare) e addirittura, più di recente, Bandecchi, ormai sindaco, sparava a palle incatenate contro Arvedi.
Un frammento di memoria storica – questo – che ricordiamo non solo per amore di verità, ma anche nell’auspicio che da palazzo Spada arrivino finalmente, come finora non è mai stato, progetti concreti di ampio respiro, che vadano oltre qualche sponsorizzazione di rotatorie o vigilante panterato. Allo stesso modo sfiora il ridicolo l’ennesima presa di posizione contro il progetto di ‘landfil mining’ firmato dall’assessore comunale all’ambiente Aniello, in una nota di bocciatura dei giorni scorsi che, a quanto risulta, sarebbe stata indirizzata anche al Ministero. Bocciatura che fa a cazzotti con un nostro atto di indirizzo approvato anche dalla maggioranza, con le esternazioni del suo collega Cardinali e, per ultimo, con il sì alla soluzione ‘landfil mining’ arrivato il 28 marzo pure da Bandecchi in persona.
Quanto a Bandecchi, che dire? Al suo tentativo di queste ore di spacciare il progetto-Arvedi di ‘landfil mining’ come proprio (quello stesso osteggiato dal suo assessore Aniello), non crede nessuno e non potrebbe essere altrimenti. In attesa che da quelle parti la mano destra sappia e condivida quello che fa la sinistra, l’auspicio di tutti gli altri è una buona Pasqua, per Terni e per l’Ast, al netto di fake news.