Ast, l’ad: «Anno fiscale pessimo. Vendita? Advisor entro 3 mesi»

INTERVISTA – Massimiliano Burelli traccia il bilancio del periodo che si conclude a settembre e parla di cessione e progetto scorie

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di Federica Liberotti

Ripresa dell’attività dopo la lunga pausa estiva, si preannuncia un settembre (e più in generale un autunno) cruciale per le sorti dell’Ast. Se il processo di vendita sembra procedere per ora senza grossa fretta, mentre è in scadenza il piano industriale biennale, c’è da affrontare il nodo della chiusura dell’anno fiscale 2019/2020, prevista il 30 settembre. Che, come prevedibile, si preannuncia «molto negativo». A dirlo è stato venerdì l’amministratore delegato dell’acciaieria, Massimiliano Burelli, rispondendo ai giornalisti a margine della presentazione dell’accordo tra comando dei vigili del fuoco e Clt per la gestione dell’impianto sportivo annesso al Centro formazione territoriale della caserma.

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Le parole del manager

«È stato un anno particolarmente complicato – ha spiegato Burelli -, iniziato con un mercato difficile in continuità con quello dell’esercizio precedente, poi la difficoltà è stata acuita in maniera importante dalla pandemia. Siamo riusciti in tempi relativamente brevi a ripartire dopo la chiusura per decreto, però i nostri due mercati di riferimento, l’automotive e l’industria degli elettrodomestici, sono molto in difficoltà. Dalla ripartenza abbiamo lavorato un -45% ad aprile, -35% a maggio, -25% a giugno e luglio, questi presupposti daranno un risultato economico dell’anno veramente negativo perché non si può fare altrimenti. Vediamo dei piccoli segnali per il mese di ottobre che ci fanno ben sperare». Quanto alla vendita, «da un punto di vista societario – ha sottolineato Burelli – siamo ancora in attesa di capire quando aprire la procedura». «Abbiamo i sei acquirenti interessati che sono assolutamente confermati – ha continuato -, i due italiani conosciuti e altri quattro che hanno chiesto anonimato. Sono convinto che quando la banca d’affari che selezioneremo farà aprire il processo se ne aggiungeranno tanti altri». Proprio in merito alla nomina dell’advisor «tra ottobre e dicembre dovrebbe essere la finestra – ha concluso l’ad -, a meno che non succedano cose inaspettate che purtroppo sono all’ordine del giorno».

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Riprendono gli incontri, piano industriale in scadenza

Intanto rsu e sindacati – che da giugno attendono, invano, una convocazione anche da parte della Regione – si preparano a riprendere il faccia a faccia con il management e a rialzare il livello di attenzione intorno all’acciaieria: l’8 settembre i delegati di fabbrica incontreranno l’azienda per fare il punto sull’andamento dei volumi, il 17 dello stesso mese saranno invece ricevuti da Burelli i segretari provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb per un’analisi più complessiva della situazione e delle prospettive future. Sul piatto, come accennato, il tema fondamentale, ora più mai, del piano industriale ‘ponte’ in scadenza a fine settembre.

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