Ast, premio di risultato più ‘povero’

Terni: si fermerà a 532 euro, pesano i risultati economici degli ultimi tre mesi. Piano industriale, sindacati ancora critici: «Impegni non condivisibili»

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Si attesterà a 532 euro – 240 dei quali già corrisposti con la prima tranche – il premio di risultato 2017-2018 corrisposto da Ast nei confronti dei dipendenti: la cifra esatta è stata resa nota venerdì dall’azienda nel corso del nuovo incontro convocato per discutere del piano industriale di viale Brin, con i sindacati di categoria e coordinatori delle rsu che si è svolto nel pomeriggio a Roma. Incontro nel quale, sugli impegni illustrati dall’azienda sul sito ternano, si è registrata distanza tra le parti.

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I calcoli

Massimiliano Burelli

Per quanto riguarda il premio di risultato, la cifra è stata calcolata sulla base dei quattro parametri che erano stati messi nero su bianco nell’accordo firmato tra le parti nel maggio scorso, a partire dall’indicatore economico del TkVa (che incideva al 40%), per poi passare ai volumi di produzione laminati a freddo versati (20%), al numero di segnalazione mancati infortuni registrati (20%) e al deviato sul prodotto LAF+NAC (20%). Una cifra che sarebbe potuta essere di qualche decina di euro più alta – il massimo era stato fissato a 600 euro -, ma che ‘sconta’ anch’essa della particolare e delicata fase che sta vivendo l’acciaieria nel quadro del mercato mondiale dell’acciaio. I risultati degli ultimi tre mesi, infatti, non hanno aiutato a raggiungere l’obiettivo in termini economici e di produzione.

11 MAGGIO 2018: RAGGIUNTO L’ACCORDO PER 600 EURO

Punti critici

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali con Burelli

Il saldo di 292 euro verrà pagato nella busta paga di novembre, intanto l’azienda ha confermato l’impegno ad iniziare la discussione sulla piattaforma integrativa il prossimo 6 dicembre. Ma l’incontro è servito anche ad aggiornare la situazione complessiva del gruppo ThyssenKrupp e le difficoltà emerse nel settore delle produzioni di acciaio in Europa, oltre che approfondire le questioni discusse la volta precedente sui temi specifici riguardanti il sito ternano (occupazione, investimenti, produzione). «Purtroppo – si legge in una nota diffusa al termine della riunione da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb – registriamo ancora ad oggi, come organizzazioni sindacali, un approccio non pienamente condivisibile in merito agli impegni che la multinazionale vuole assumere su Terni nei prossimi due anni. Pur registrando disponibilità a ragionare, da parte del management aziendale, su modifiche rispetto alle questioni esposte, siamo ancora ad oggi ad esprimere insoddisfazione rispetto a quanto complessivamente presentato».

Nuovo appello al Governo

Si è quindi programmato un ulteriore incontro per il 20 dicembre, «che avrà come obiettivo quello di concretizzare e certificare gli avanzamenti da noi richiesti». «Auspichiamo che l’incontro in programma – continuano i sindacati – possa essere l’appuntamento attraverso il quale si possa giungere ad una condivisione degli obiettivi e degli impegni. Come organizzazioni sindacali abbiamo già fatto presente all’azienda che comunque il passaggio definitivo di certificazione e coinvolgimento dovrà essere svolto in sede governativa. I dettagli di quanto discusso saranno rappresentati nelle assemblee in programma a partire da lunedì prossimo».

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