Ast, ‘rosso’ da 157 milioni. Latini: «Vendita questione nazionale»

I numeri confermano le previsioni pessimistiche, sindacati dal sindaco e poi dall’ad Burelli

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di F.L.

Secondo anno consecutivo in rosso – come ampiamente preventivato – per i conti di Acciai Speciali Terni: il bilancio depositato dall’azienda certifica per l’anno fiscale 2019/2020 una perdita di quasi 157 milioni di euro, ben distante da quella di un milione 885 mila euro registrata l’anno prima. Più volte in passato l’ad Massimiliano Burelli aveva sottolineato che il risultato 2020 sarebbe stato «molto negativo» e così è stato.

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I numeri

Burelli aveva parlato di «anno nero, ma anche irripetibile» a causa soprattutto del Covid, e in effetti la speranza è che l’incoraggiante ripresa della produzione, già dall’ultimo trimestre 2020, possa traghettare verso un anno fiscale 2020/2021 diverso. Ma, intanto, con la durata e gli effetti della pandemia ancora da decifrare, c’è un importante gap (156.915.172 euro la perdita, per la precisione) da recuperare. Spulciando i conti, si nota che il valore della produzione si è attestato a circa un miliardo 422 milioni di euro, rispetto al miliardo e 756 milioni di euro del 2018/2019. I ricavi, in dodici mesi, sono scesi da circa un miliardo 685 milioni di euro ad un miliardo 473 milioni. In diminuzione, sempre di circa 200 milioni, anche i costi di produzione, circa un miliardo 566 milioni di euro. È invece calato a circa 81,2 milioni di euro il patrimonio netto, quando l’anno precedente era stato di 243 milioni. Come si legge nelle note integrative al bilancio, «la variazione negativa del fatturato è legata al difficile contesto di mercato in cui la società si è trovata ad operare nel corso dell’esercizio a causa della crisi globale dovuta alla diffusione del virus Covid-19».

Il sindaco: «L’obiettivo è l’integrità del sito»

In attesa dell’incontro del tardo pomeriggio di giovedì tra l’ad Burelli e i i segretari territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic, Ugl e Usb, intanto in mattinata gli stessi rappresentanti dei metalmeccanici sono stati ricevuti a palazzo Spada dal sindaco Leonardo Latini per un aggiornamento sulla situazione del sito, dopo l’avvio della procedura di vendita con la ‘fase 1’ da parte di ThyssenKrupp. «Occorre – ha detto il sindaco – monitorare costantemente questa fase della vendita di Ast ai massimi livelli, in quanto questione di politica industriale di rilevanza nazionale: in questo senso l’amministrazione comunale s’impegna a continuare a portare la situazione all’attenzione del Governo e del ministero dello sviluppo economico». Latini ha spiegato di «condividere non solo le preoccupazioni dei sindacati di categoria, ma anche gli obiettivi, in riferimento soprattutto alla salvaguardia dell’occupazione, diretta e indiretta, al mantenimento delle produzioni e degli investimenti per l’ambiente». «In questa fase – ha aggiunto il sindaco – è imprescindibile ottenere chiarimenti sulle strategie di TK, sulle modalità e il perimetro dell’operazione di cessione. Il nostro obiettivo resta quello della salvaguardia dell’integrità del sito e riteniamo che questo stesso obiettivo, insieme a quello dello sviluppo del sito stesso, non possano che essere condivisi a livello regionale e nazionale, anche in considerazione delle scelte generali di politica industriale post pandemia, del Pnrr e in previsione del piano per la siderurgia».

I sindacati: «Perimetro di vendita sia chiaro»

«Come organizzazioni sindacali – spiegano i segretari territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb – abbiamo chiesto di porre particolare attenzione a questa nuova condizione che ha visto troppi silenzi e tentennamenti. Serve costruire una visione comune territoriale affinché si possa costruire una prospettiva solida per l’azienda che ancora determina gran parte del Pil Ternano e Umbro. In questa ottica riteniamo necessario che anche la Regione dell’Umbria ed il Ministero dello Sviluppo Economico prendano atto delle evoluzioni. Ribadiamo che deve essere chiaro il perimetro di vendita e le reali intenzioni della multinazionale, così come lo stato può giocare un ruolo decisivo con il piano nazionale della siderurgia. Il Sindaco ha recepito le istanze delle Organizzazioni Sindacali e si è reso parte attiva affinché si aprano i percorsi indicati».

L’incontro con Burelli: «Verifica su accordo ponte»

In tarda serata c’è stato l’incontro con Burelli per proseguire la discussione dello scorso 14 aprile: «L’Ad ha confermato il buon andamento – la nota dei segretari – dei volumi nel primo semestre dell’anno fiscale in corso. Gli ordini hanno aumentato in maniera sensibile la visibilità, infatti questo trend è confermato almeno fino a settembre. Sul bilancio appena chiuso ha confermato la consistente perdita economica dovuta al calo dei volumi e alla contrazione dei mercati determinata anche dalla pandemia. Come Organizzazioni sindacali abbiamo chiesto una verifica sull’accordo ponte, relativamente ai livelli occupazionali e agli investimenti siamo in linea con quanto concordato. Le parti si sono dati atto dello stato di avanzamento e aggiorneranno la discussione nei prossimi giorni. Sull’indotto abbiamo segnalato delle criticità delle quali l’azienda ha preso atto. Riteniamo come più volte ribadito che serva un approfondimento affinché anche in questa parte del sito non si perdano livelli occupazionali, salario e professionalità». Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb infine «auspicano l’apertura di una fase di confronto con azienda e istituzioni capace di gestire al meglio la fase di vendita e rafforzare le potenzialità del sito integrato».

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