Ast, sindacati spaccati: tutti contro la Uilm

Terni, durissima polemica dentro la ThyssenKrupp, con Fim, Fiom, Fismic e Ugl che difendono l’azienda. Il Pd: «Bene il Mise»

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Stavolta tocca alla Uilm Uil. In passato erano stati altri a finire ‘dietro la lavagna’ (e sempre per lo stesso motivo: aver parlato con i giornalisti), ma stavolta la nota ‘unitaria’ degli altri quattro sindacati è talmente dura da far pensare a motivi ben più gravi e seri che un semplice battibecco. Visto che, peraltro, oltre ad attaccare la Uilm, gli altri sindacati si sperticano in lodi nei confronti dell’azienda. Strano mondo, quello di ThyssenKrupp Ast.

Sindacati Ast Tk metalmeccanici76767878La nota «Le Rsu di Ast – si legge in una ispirata nota – si vedono costrette per rispetto e sincerità nei confronti dei lavoratori, a rettificare quanto emerso sugli organi di stampa in data 02-03-2016, in quanto le stesse essendo presenti a tale tavolo non possono tacere di fronte a tali falsità e inesattezze. A fronte di ciò le Rsu di Fim-Fiom-Fismic-Ugl evidenziano qui di seguito quanto avvenuto ieri nell’ incontro».

Il racconto Le quattro organizzazioni dicono che «come da accordi presi in precedenza tra tutte le organizzazioni sindacali e la direzione prima di tale incontro, come da nostra richiesta, quindi non su proposta aziendale come in modo falso riportato, l’azienda stessa ha presentato il verbale per la riapertura della Cigo (la ‘cassa’ ordinaria) essendo terminata quella prevista nel precedente accordo. Tutta la discussione sui volumi era già stata ampiamente svolta negli incontri precedenti, dove si era giunti a richiedere e ottenere il prolungamento dell’accordo sulla Cigo. Accordo per noi fondamentale perché tutela tutti i lavoratori del sito vista la critica situazione del mercato. Motivo per il quale le Rsu di Fim-Fiom-Fismic-Ugl hanno sottoscritto il verbale».

Uno sciopero alla Tk-Ast

Uno sciopero alla Tk-Ast

L’accusa Avendo già avuto tutte le spiegazioni necessarie nelle precedenti riunioni, dicono, «non si comprende per quale motivo chi rappresenta la Rsu Uilm ai tavoli, non ha espresso posizioni nei suddetti incontri, come fatto da tutti gli altri, preferendo rimanere nel silenzio e affidandosi alla stampa per parlare, sottraendosi di fatto alla firma della Cigo e mettendo a rischio la copertura di 700 lavoratori. Accordo secondo noi fondamentale proprio in previsione di possibili fermate e dell’incontro che si terrà al Mise».

La difesa Secondo Fim, Fiom, Fismic e Ugl, poi, «non è esatto affermare che l’azienda ha abbandonato il tavolo senza dare chiarimenti, avendo un atteggiamento pregiudiziale nei confronti di chi chiede chiarezza. La chiarezza è da tempo che viene chiesta da tutti. La motivazione dell’abbandono del tavolo da parte dell’azienda è scaturita successivamente ad una discussione avvenuta, che non ha niente a che vedere con l’accordo della Cigo né tanto meno sui volumi futuri dello stabilimento. Motivo del contenzioso riguardava la delegazione presente al tavolo titolata ad affrontare i tempi posti nell’incontro. Pur ritenendo sbagliato e condannando l’abbandono del tavolo da parte dell’azienda era necessario chiarire i motivi per il quale lo ha fatto».

Il regolamento All’interno delle Rsu, spiegano la quattro sigle sindacali, «vige un regolamento approvato, nel quale vengono riconosciuti ruoli e responsabilità e per tanto non è più ammissibile che sempre da parte della stessa delegazione sindacale venga disatteso tale regolamento, presentandosi ai tavoli ogni volta con persone diverse che spesso durante lo stesso incontro si intercambiano senza poter dare corretta continuità alle riunioni, tutto a discapito dei lavoratori. Facciamo inoltre presente che l’azienda nei minuti successivi ha riconvocato l’esecutivo di fabbrica per chiarire quanto emerso e riprendere la riunione. A tale convocazione la Uilm non si è presentata, dichiarando che aveva impegni di organizzazione. Risposta discutibile visto che si stava svolgendo un incontro al quale loro stessi stavano partecipando. Le Rsu di Fim-Fiom-Fismc-Ugl ritenevano necessario riferire ai lavoratori quanto realmente accaduto ieri, augurandoci che episodi del genere non si ripresentino più per il rispetto dei lavoratori».

Andrea Cavicchioli

Andrea Cavicchioli

Il Mise Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Andrea Cavicchioli, intanto, saluta con soddisfazione «l’avvenuta convocazione da parte del Mise per la verifica dell’accordo del 3 dicembre 2014 (il vertice si terrà alle 11 del 22 marzo; ndr), che costituisce un elemento di indubbia valenza sotto vari profili, sia per le dinamiche aziendali, che per i progetti di sviluppo del territorio. E’ infatti in corso un confronto fra la Regione e il Mise per uno specifico provvedimento che riguarda il rilancio dell’area Terni-Narni, sulla base degli atti già approvati dalle Istituzioni locali, del lavoro svolto da Confindustria e delle integrazioni al medesimo, che richiede una disponibilità di Ast, nell’interesse di tutte le parti, per la realizzazione di progetti di sviluppo, di risanamento ambientale, di miglioramento infrastrutturale, nel contesto che si sta elaborando, diretto ad individuare forme di incentivazione concreta per gli investimenti. Il percorso individuato può consentire di chiudere rapidamente il confronto con il Ministero dello sviluppo economico per l’emanazione di un provvedimento specifico per l’area Terni-Narni, che utilizzi la normativa attualmente in vigore e che contribuisca in maniera concreta allo sviluppo, coordinando gli sforzi tutti i soggetti interessati, in un quadro organico e condiviso degli interventi da realizzare».

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