Autotrasporti Umbria, l’sos per gli autisti: «Ne mancano 500. Non c’è ricambio»

L’allarme per un ricambio generazionale che non c’è: «Sempre meno giovani che desiderano intraprendere questo mestiere»

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«Ci sono sempre meno giovani che desiderano intraprendere questo mestiere. Tuttavia, i livelli retributivi sono più alti rispetto alla media e le nostre aziende, che operano su scala nazionale e internazionale, sono solide, strutturate e molto attente alle tematiche sociali, ambientali e a tutti gli aspetti legati alla sicurezza». L’allarme sul ricambio generazionale che non c’è lo lanciano le imprese del settore autotrasporto e logistica aderenti a Confindustria Umbria: il focus è sugli autisti che mancano sul territorio regionale.

Il problema

Le imprese del settore dell’autotrasporto merci e persone e della logistica dell’Umbria «sono pronte a inserire stabilmente nel loro organico almeno 500 autisti per far fronte alla carenza strutturale di conducenti, diventata ormai una emergenza nazionale oltre che locale. In assenza di un ricambio generazionale – spiega Romeo Leorsini, presidente della sezione trasporti di Confindustria Umbria – l’età media degli autisti in Italia è di oltre 50 anni e il 30% dei conducenti andrà in pensione a breve. Vorremmo che fosse superato lo stereotipo del camionista così come viene inteso nell’immaginario collettivo. Il lavoro dell’autista oggi è cambiato, salire su un mezzo è molto più confortevole di ieri, le cabine sono dotate di nuove tecnologie, la tecnica negli ultimi anni ha cambiato radicalmente il modo di operare dell’autista nel quotidiano, senza dimenticare che le condizioni economiche ora sono molto più favorevoli rispetto al passato. Oggi le nostre imprese sono pronte per affrontare le transizioni digitali ed ambientali, grazie agli investimenti fatti per dotarsi di mezzi tecnologicamente avanzati e meno inquinanti. Serve quindi uno sforzo importante per la formazione dei giovani che ci faccia arrivare ad un necessario ricambio generazionale». Tirato in ballo il bonus patenti: «Uno strumento utile per incentivare la professione. Parallelamente, però, sarà necessario creare una filiera formativa per la logistica, anche in collaborazione con la Regione Umbria per tramite delle politiche attive del lavoro, e canali per incentivare, finanziare e attuare la formazione di nuovi giovani aspiranti autisti».

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