Bassetti: «Sulla ‘razza’ discorsi dal passato»

Il cardinale di Perugia – al consiglio permanente della Cei – si sofferma sulla campagna elettorale e in particolare sulla deriva xenofoba: «Pensavamo certi temi fossero sepolti definitivamente»

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Il sui discorso è ampio e articolato, non cita mai direttamente i protagonisti della politica, ma il riferimento del presidente della Cei Gualtiero Bassetti, Cardinale di Prugia, nella prolusione del Consiglio permanente, è abbastanza evidente: «Bisogna reagire a una ‘cultura della paura’ – ha detto – che, seppur in taluni casi comprensibile, non può mai tramutarsi in xenofobia o addirittura evocare discorsi sulla razza che pensavamo fossero sepolti definitivamente». Quasi immediatamente è balzato alla mente di chi ascoltava l’infelice battuta sui migranti del candidato Lega per la Lombardia, Attilio Fontana.

Andare a votare «La Chiesa non è un partito – ha puntualizzato Bassetti – e non stringe accordi con alcun soggetto politico. Come ha detto Papa Francesco ‘dialogare non è negoziare’. Negoziare, infatti, consiste soltanto nel cercare di ricavare la propria ‘fetta’ della torta comune. Ma non è questo, ovviamente, ciò che intendiamo. Dialogare significa, invece, cercare il bene comune per tutti». Un appello alla sobrietà è stato lanciato ai candidati di tutti gli schieramenti: «È immorale lanciare promesse che già si sa di non riuscire a mantenere». Infine, l’invito di Bassetti agli elettori: «Abbandonare sfiducia e disaffezione per partecipare alle urne con senso di responsabilità». Tre gli imperativi per il presidente della Cei: «Ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società. Perché la politica è vocazione, non un trampolino di lancio verso il potere».

Povertà e lavoro «I poveri, tutti i poveri, anche quelli forestieri di cui non sappiamo nulla, appartengono alla Chiesa per diritto evangelico – ricorda il cardinale citando Paolo VI – in virtù di questo diritto evangelico ogni cristiano è chiamato ad andare verso di loro con un atteggiamento di comprensione e compassione. L’antisemitismo è inammissibile e noi siamo spiritualmente semiti», aggiunge il Cardinale, citando Pio XI. Riferimento anche al mondo del lavoro: «Lavorare meglio, lavorare tutti». Per la Chiesa italiana – spiega Bassetti – non è uno slogan, ma l’obiettivo da porsi per affrontare quella che è una vera emergenza sociale, resa ancora più impellente dai dati relativi alla disoccupazione giovanile.

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