Bomba in banca, indagini a tutto campo

Perugia, ancora nessuna rivendicazione. Inquirenti a lavoro per cercare di capire chi ha posizionato l’ordigno davanti alla filiale

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Bocche cucite in procura. Proseguono senza sosta le indagini, portate avanti dai carabinieri, sull’ordigno rudimentale trovato giovedì mattina davanti alla filiale di Banca Etruria in via Manzoni a Ponte San Giovanni, appena fuori Perugia.

Il punto in cui l'ordigno è stato fatto brillare

Il punto in cui l’ordigno è stato fatto brillare

Salva-banche Stretto riserbo, dunque, sulle piste seguite dagli investigatori. Al momento, da quanto trapela, non ci sarebbe nessuna ipotesi privilegiata sul chi e perché abbia lasciato la piccola bomba artigianale davanti all’ingresso della banca. Probabilmente l’atto intimidatorio sarebbe da ricondurre alla vicenda che ha visto cancellare obbligazioni e azioni subordinate a tanti piccoli risparmiatori, circa duemila quelli umbri, dopo il decreto Salva-Banche con cui il governo ha deciso di ‘salvare’ quattro istituti di credito in sofferenza. Oltre a Banca Etruria, Banca Marche, Cari Chieti e Cari Ferrara.

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Artificieri a lavoro

L’ordigno C’è attesa anche per gli accertamenti tecnici che dovranno stabilire il potenziale dell’ordigno scoperto da due dipendenti che, giovedì mattina, intorno alle 8,30 stavano entrando in ufficio proprio nella sede di via Manzoni. La bomba era contenuta in una busta di plastica in cui poi sono stati scoperti chiodi arrugginiti e della polvere fertilizzante e da cui fuoriuscivano dei cavi collegati, all’interno, con una batteria. L’ordigno, anche se a basso potenziale, era comunque in grado di scoppiare, secondo quanto affermato dagli artificieri che poi l’hanno fatto brillare direttamente sul posto per via della sospetta pericolosità dello stesso. 

I militari sul posto

I militari sul posto

Le indagini Gli inquirenti, dunque, battono ogni pista. Nessuna segnalazione fondamentale sembra sia stata registrata dall’impianto di video sorveglianza e, al momento, nessuno ha fatto rivendicazioni. Le indagini proseguono per cercare di capire chi, probabilmente la notte tra mercoledì e giovedì, ha abbandonato la busta con l’ordigno davanti alla banca. E, soprattutto, perché. Si cercano elementi utili tra le storie dei risparmiatori che hanno perso i soldi e che avevano un conto in banca proprio nella filiale di via Manzoni. Ma non è escluso che dietro a quello che, a tutti gli effetti, sembra essere un tentativo di attentato, si nasconda la mano di qualcuno che voglia cavalcare la protesta, legittima e del tutto pacifica come ribadito dalle associazioni dei consumatori che hanno violentemente condannato il gesto.

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