Calcio, documenti falsi: ex Clt arrestato a Terni

Ai domiciliari c’è finito Luis Vanderlei Sonda, titolare di un’agenzia di pratiche amministrative. Indagati sedici calciatori

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Due arresti e sedici calciatori indagati: questi i numeri della maxi operazione condotta dai carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli) che hanno portato alla luce un vasto giro di false pratiche per far ottenere la cittadinanza italiana ad almeno trecento extracomunitari – per lo più di nazionalità brasiliana – in cambio di denaro. Coinvolti diversi calciatori militanti nei campionati italiano, francese e portoghese.

Luis Sonda Vanderlei

Arrestato a Terni Uno dei due arresti – relativo al titolare di un’agenzia di pratiche amministrative – è stato eseguito a Terni dai carabinieri, su ordine del gip di Nola: si tratta di Luis Vanderlei Sonda, 43enne di origini brasiliane, cittadino italiano e già atleta del CLT Calcio a 5, residente a Terni. La misura applicata è quella dei domiciliari, così come per il secondo arrestato, un dipendente del comune di Brusciano (Napoli)

Il ‘giro’ Oltre che nell’Atletico Mineiro, gli atleti che hanno acquisito la cittadinanza senza averne titolo giocavano in altre due squadre brasiliane, lo Sporting Club Internacional (serie A) e del Red Bull (serie B). Molti altri giocatori brasiliani, invece, giocano in squadre che militano in diverse serie di futsal (calcio a 5, tra loro ci sarebbe anche il Rieti). Tra i giocatori coinvolti di maggior spicco ci sarebbero il 21enne Gabriel Boschilia del Monaco e il 27enne Bruno Henrique Corsini, in forza da quest’anno al Palermo.

Le accuse Luis Sonda è accusato di falsità materiale e di aver violato il Testo unico sull’immigrazione. Secondo la procura si sarebbe fatto carico di indirizzare al Comune di Brusciano le richieste di cittadinanza avanzate da soggetti nei confronti dei quali agiva con il ruolo di intermediario, pur consapevole della mancanza dei requisiti richiesti.

L’avvocato Manlio Morcella

La difesa Secondo il legale difensore del 43enne, l’avvocato Manlio Morcella del foro di Terni, la perquisizione domiciliare effettuata nella serata di giovedì dai militari sarebbe «irregolare, rispetto al decreto dell’autorità giudiziaria, perché iniziata alle ore 20.45 e quindi oltre i limiti temporali imposti dall’articolo 251 del codice di procedura penale, in base al quale l’incombente investigativo non può essere compiuto dopo le ore 20, a meno che non via sia un’espressa autorizzazione che nel caso di specie è del tutto mancante». Il fatto sarà presumibilmente oggetto di un’eccezione di invalidità rispetto all’attuazione dello stesso decreto di perquisizione. In merito alle contestazioni l’avvocato Morcella si dice «sufficientemente tranquillo vista la posizione marginale del mio assistito. Qualsiasi ulteriore valutazione non potrà essere fatta che dopo l’interrogatorio di garanzia fissato per lunedì». All’orizzonte c’è un possibile ricorso al tribunale del riesame.

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