Calcio, sarà abolita tessera del tifoso

Venerdì incontro fra Coni, Viminale e Governo. Si va verso una maggiore responsabilità per le società. Controlli tecnologici per le forze dell’ordine

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A Perugia si chiama Grifo Card. Quella dei tifosi della Ternana Fidelity Card. È la Tessera del tifoso. Introdotta nel 2009 dall’allora Ministro dell’Interno Roberto Maroni, entrò in vigore a pieno regime a partire dall’anno successivo. Stagione 2010/2011. La sua funzione principale era l’identificazione – da parte della Questura – dei tifosi che vanno in trasferta. Col tempo è diventata una tessera di fidelizzazione, che in alcuni casi garantisce anche sconti e agevolazioni a chi la acquista.

Includere le famiglie Ora, dopo appena sette anni, ci si appresta a metterla in soffitta. Almeno così sembra, a leggere le dichiarazioni di Giovanni Malagò, presidente del Coni, mentre annuncia per venerdì pomeriggio una riunione sul tema: «Ci saranno importanti novità verso la direzione di includere i tifosi veri e le famiglie e non di escluderli». All’incontro prenderanno parte anche il Ministro dell’Interno, il Ministro dello Sport, il capo della Polizia, il responsabile dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive e il presidente della Figc.

Biglietti allo stadio Se gli spalti sono vuoti – a parte i grandi eventi – è perché forse è anche difficile acquistare i biglietti, con tutte le limitazioni che ci sono. Uno dei primi provvedimenti sarà quindi consentire la vendita dei tagliandi allo stadio, fino a qualche minuto prima dell’inizio della partita, proprio per favorire chi decide di andare all’ultimo momento. Certo, con meno controlli sui nominativi, tornerà attuale il problema dei bagarini ma si spera che si troveranno contromisure all’altezza.

L’abolizione della tessera Per eliminare definitivamente la Tessera del tifoso (o comunque per non vincolarla all’acquisto dei biglietti) invece ci vorrà più tempo. Si parla di tre anni. Dopo la fase della ‘tolleranza zero’ si passa a quella della fiducia, con maggiori libertà e impianti con meno barriere. Il campionato che sta per cominciare verrà considerato un anno di prova, nel corso del quale saranno messe in atto procedure più soft. Verso l’eliminazione, ad esempio, i divieti per tamburi, bandiere e trombette, che fino a qualche anno fa erano parte imprescindibile del tifo da stadio.

Nuovi strumenti di identificazione Ovviamente questo non vuol dire assenza di controlli. La sicurezza negli stadi sarà garantita con procedure diverse: l’identificazione non sarà fatta più solo attraverso gli archivi anagrafici delle tessere ma con le telecamere ad alta definizione, che consentono di individuare e catalogare i parametri biometrici dei volti di chi inquadrano. Ormai gli strumenti di indagine si sono evoluti e consentono di geolocalizzare soggetti ritenuti pericolosi anche senza utilizzare le classiche schedature.

Stadi di proprietà Nel suo intervento, Malagò ha parlato anche degli stadi: «La proprietà degli impianti è un passo obbligato per ogni società perché se sei proprietario delle mura, poi fai in modo di adeguarti agli standard tecnologici e di sicurezza per tutelare la proprietà». Da questo punto di vista, il Perugia si è già mosso: la trattativa per l’acquisto (o concessione) del Curi da parte del Comune è ben avviata e si concluderà nel giro di qualche mese.

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