Calzolaro, Cecchini: «Le puzze ci sono»

L’assessore regionale sull’impianto di smaltimento: «E’ privato» e qualsiasi società può farvi così riferimento. «Speriamo di ridurre gli effetti»

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«Dal punto di vista autorizzativo è tutto a posto, ma nel territorio c’è un cattivo odore. Evidentemente qualcosa che non funziona c’è. È su questo che la Conferenza dei servizi dovrà lavorare», a dirlo è stata, martedì mattina, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, rispondendo ad un’interrogazione di Marco Vinicio Guasticchi (Pd) in relazione «al problema che affligge la comunità di Calzolaro di Umbertide, dove da alcuni anni ha sede un’azienda di trasformazione di rifiuti organici la cui attività sta creando seri problemi alla comunità presente nell’area in quanto tale lavorazione genera fastidiosissime emissioni odorigene».

Marco Vinicio Guasticchi

Il monitoraggio Guasticchi ha evidenziato che «le emissioni sono state constatate anche da un monitoraggio dell’Agenzia regionale per l’ambiente. L’ampliamento continuo delle autorizzazioni ha portato nel tempo i limiti di conferimento dei materiali da 7 mila a 50 mila tonnellate annue, che potrebbero a breve addirittura arrivare a 60 mila. Tale situazione sta generando gravissimi disagi alla popolazione mettendo in difficoltà anche alcune attività economiche della zona».

La conferenza dei servizi Guasticchi ha poi ricordato che «c’è l’esigenza di far presto perché da qui a 20 giorni è stata convocata la conferenza dei servizi che deve decidere su eventuali ulteriori autorizzazioni da rilasciare all’azienda. Per questo invito ad accelerare i lavori della terza commissione affinché si discuta velocemente l’ordine del giorno che ho presentato insieme ai colleghi Solinas e Mancini».

Fernanda Cecchini

Cecchini Nella risposta l’assessore Fernanda Cecchini ha detto che la giunta «monitorerà e farà in modo che attraverso il rispetto delle procedure si possa risolvere il problema sollevato dalla popolazione di Calzolaro. La conferenza dei servizi dovrà capire come fare, dal momento che dal punto di vista autorizzativo è tutto a posto, ma nel territorio c’è un cattivo odore. Evidentemente qualcosa che non funziona c’è. È su questo che la conferenza dei servizi dovrà lavorare. L’auspicio è quello di poter eliminare gli odori, il come farlo non compete alla Giunta. Non escludo che ci possa essere la possibilità di ridimensionare i quantitativi, ma lo valuteranno i tecnici insieme alle autorità competenti preposte. La Regione ha ritenuto di dare delle prescrizioni all’azienda per cercare di attuare e avviare un iter che possa cercare di dare risoluzione al problema. L’impianto è privato, non fa parte del Piano gestione rifiuti. E siccome tratta organico di qualità proveniente dalla raccolta differenziata non ha bisogno di accordi interregionali, e quindi il trattamento dell’organico di qualità passa attraverso gli accordi aziendali, qualsiasi società può fare un accordo con loro».

 

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