Cascata: «Comune, cosa vuoi fare ora?»

Il circolo Pd di Marmore sollecita l’avvio delle manutenzioni del verde: «Prepararsi alla ripartenza ma agendo per tempo»

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di Sandro Piccinini
Segretario del circolo Pd di Marmore

È notizia di questi giorni che l’Umbria potrebbe essere una delle prime regioni italiane ad uscire dal contagio. Una cosa molto bella dopo giorni difficili, duri, complicati. Da questa crisi devastante possiamo uscire solo rimboccandoci le maniche e dare risposte positive nei confronti dei quelle peculiarità di cui la nostra regione è ricca. Vogliamo partire quindi da quello che tutti da questa parte meridionale dell’Umbria consideriamo un gioiello invidiato da tutto il mondo, le Cascate delle Marmore.

In queste ore è stato riaperto il flusso delle acque dopo giorni di totale assenza che ha messo in serio rischio la tenuta non solo dell’infrastruttura, ma dello stesso ambiente naturalistico. Tant’è che essendo il bene tutelato secondo i criteri di Natura 2000, si dice che la Regione e lo stesso Comune di Terni abbiano rischiato di essere messi sotto infrazione dalla Comunità Europea. Ma il tema che intendiamo sottoporre invece all’attenzione del Comune di Terni è un altro: come ci si sta organizzando per la manutenzione di tutta l’area naturalistica, visto che dopo la riapertura da parte del Governo nei confronti delle delle manutenzioni delle aree verdi, lo scorso 14 aprile, qua non si è visto nessuno? Cosa si aspetta?

Dobbiamo far presente che questa area è gestita da molti anni, per ciò che riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi, dei sentieri e dei percorsi pedonali, dall’Agenzia Forestale che ha sempre curato in modo ordinato, puntuale, continuativo ed esemplare un’area di pregio naturalistico di rilevanza internazionale. Ad oggi invece riscontriamo da parte del Comune di Terni una latitanza che lascia alquanto perplessi: i meravigliosi sentieri, le aree verdi, e i piccoli interventi di rammendo non sono stati programmati. Cosa si vuol fare?

Non possiamo lasciare deprimere questo territorio. Oggi, adesso, è arrivato il momento di riprendere in mano la strategia di valorizzazione del lago di Piediluco, della Cascata delle Maempore e della Valnerina, incentrata sulla capacità di attenzione dal punto di vista ambientale, naturalistico, culturale e anche commerciale. Chi deve fare, si dia da fare adesso.

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