Compost a Le Crete: «Idea ampliamento»

Terni, dura replica del comitato Save Orvieto al progetto presentato da Sao Acea: «Verranno rifiuti da fuori regione, l’Umbria non ci rappresenta più»

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«Not in my name». Lo dicono chiaro e tondo gli ambientalisti di ‘Save Orvieto’: «Questa Regione non ci rappresenta più».

Il progetto E’ un sonoro schiaffo quello che la Regione ha dato a tutta comunità orvietana, dicono dal comitato in riferimento al via libera concesso al progetto di realizzazione di un nuovo fabbricato per la maturazione e lo stoccaggio del compost di qualità’. Quello che tanti cittadini leggono dietro questo nuovo via libera, nonostante le preoccupazioni emerse davanti al progetto, è l’ambiguità di un atteggiamento che potrebbe lasciare aperta l’ipotesi di un nuovo ampliamento al terzo calanco. «Correranno fiumi di camion pieni di monnezza, provenienti da qualunque parte, per fare il compost di qualità alla discarica Le Crete – commentano da Save Orvieto – La Regione dell’Umbria e una classe politica che negli ultimi 30 anni non ha saputo mai dire un no secco al sacco di Orvieto, è come se avesse avallato l’idea che il futuro di una città come la nostra fosse legata ad un progetto di sviluppo che avesse al centro, non il nostro paesaggio, non le nostre ricchezze storiche e artistiche, non la nostra produzione tipica, non lo sviluppo turistico ma la monnezza».

Nessuna valorizzazione E’ una critica a tutto tondo, quella che fa l’associazione ambientalista, non solo nel settore dei rifiuti ma, più in generale, alla considerazione che la regione ha di una città come Orvieto. «L’Umbria non riconosce la nostra peculiarità, la nostra storia, la nostra agricoltura, il nostro vino, la nostra vocazione. Se tutto il tempo speso dalla Regione per tutelare questo progetto privato di Sao-Acea fosse stato speso per creare un progetto di sviluppo per la Caserma Piave, per la valorizzazione del nostro prodotto, per agevolare il territorio sulla grande ricettività, la nostra sarebbe una città ricca e felice. Noi di Save Orvieto non ci stiamo, questa non è la nostra Regione».

Rifiuti da fuori Secondo il comitato, tutti i cittadini dovrebbero capire che quel progetto sul compost non è fattibile se non con l’acquisto di rifiuti fuori regione. «Devono capire che il business sarà solo per l’azienda e non il territorio. Devono capire che l’unico posto di lavoro che si potrà offrire ai nostri figli è quello di spalare e accumulare rifiuti». Un vero e proprio schiaffo, dunque, a tutta la comunità orvietana. «Hanno portato via il Tribunale, hanno portato via la Asl, il nostro ospedale non ha mai avuto il ruolo che era stato promesso, hanno fatto una legge elettorale che ci impedisce di avere una rappresentanza nel consiglio regionale. Si trovano di fronte una forza politica di maggioranza relativa che non ha alcuna egemonia ma che anzi è piegata su se stessa per capire se è meglio cacciare il sindaco o rivendicare qualche assessore per il partito.  Dum PD consulitur, Orvieto expugnatur».

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