Comune di Terni: «Carte in Tribunale»

Tre gruppi di minoranza – M5s, I love Terni, Il Cammello – annunciano un esposto a Corte dei conti e Procura sul debito con All Foods e Cns

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La politica è la politica, ma loro – i gruppi consiliari del M5S, di I love Terni e de Il Cammello – hanno deciso che la battaglia «contro chi – dice Enrico Melasecche (IlT) – sta firmando una cambiale che poi diranno pagare anche i nostri figli e nipoti», si debba combattere in palazzo diverso da quello del Comune di Terni. E cioè in Tribunale.

L’esposto Ecco perché, hanno annunciato, «presenteremo un esposto alla Corte dei conti e alla procura della Repubblica in riferimento ai debiti, fuori bilancio, che il Comune ha con All Foods e il Cns. Si tratta di una somma oscillante tra il milione e 700 mila euro e i tre milioni – ha spiegato Thomas De Luca (M5S) – e gli atti che presenteremo a corredo dell’esposto dimostrano che a palazzo Spada sapevano bene del debito».

Battaglia legale Quello che hanno annunciato, peraltro, potrebbe essere solo il primo di una serie di esposti: «Perché quella che emerge è una chiara dimostrazione del fatto che ci sono dei seri dubbi sulla legittimità dei bilanci, quanto meno, degli anni 2014 e 2015, ma probabilmente si dovrà andare a ritroso nel tempo per scoprire altre irregolarità e noi siamo intenzionati a coinvolgere la magistratura in ogni caso che scopriremo».

Il predissesto Poi il discorso è tornato ad intrecciare la politica: «Perché deve essere chiaro, anche ai consiglieri di maggioranza, che il predissesto che il Comune di Terni ha di fatto ratificato non corrisponde certo ad un condono. Chi ha votato gli atti che hanno determinato i debiti e chi voterà a favore della strategia annunciata lunedì dal sindaco, dovrà essere pronto ad affrontare anche le conseguenze di carattere legale e amministrativo che ne potrebbero derivare».

Le mense Anche perché, ha rincarato Angelica Trenta (M5S), «la dimostrazione di quante bugie ci abbiano detto sta nel fatto che si sono più volte contraddetti, la dirigente Virili e l’assessore Piacenti D’Ubaldi, sull’esistenza stessa del debito. E che poi il consiglio abbia deciso a maggioranza di aumentare del 15% le tariffe del servizio mensa, senza dire mai la verità sul debito stesso».

Le ‘altre’ opposizioni Dopo aver ancora accusato Di Girolamo: «Ha mandato a casa gli assessori che lavoravano di più – ha ringhiato Melasecche – e si è tenuto solo quelli che fanno comodo per i giochi politici» e «ha disatteso – ha spiegato Federico Pasculli (M5S) – tutte le promesse fatte in campagna elettorale»; ci sono state stoccate anche per le altre opposizioni: «In commissione – ha detto Trenta – non ho mai potuto contare sulla collaborazione di Forza Italia».

 

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