Comune di Terni: «Consiglio di qualità»

Per l’ufficio di presidenza il bilancio è positivo, ma i costi devono diminuire

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Più efficienti, spendendo meno. Il ‘mantra’ di stampo vagamente aziendalista è ormai recitato da tutti e il Comune di Terni non fa eccezione. Poi, certo, farlo non è che sia così semplice come dirlo.

Le sedute Da gennaio ad oggi, il consiglio comunale di Terni si è riunito 30 volte (con 64 atti amministrativi e 232 politici esaminati) con 8 sedute dedicate al question time, una congiunta con la Consulta per l’integrazione e una congiunta con il consiglio comunale di Nerni, dedicata all’area di crisi complessa. A ricordarlo è stato il presidente del consiglio, Giuseppe Mascio, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche i due vice presidenti: Michele Pennoni per la maggioranza e Federico Brizi per l’opposizione.

Mascio «Quel che più conta – ha sottolineato Giuseppe Mascio – non è la quantità, ma la qualità del lavoro svolto e la produttività andrebbe misurata proprio su questo. Da parte nostra abbiamo comunque cercato di rendere più efficienti i lavori del consiglio e di fornire risposte in tempi certi a tutti gli atti, a cominciare dalle interrogazioni per le quali abbiamo stabilito di fissare un question time al mese».

Le commissioni L’argomento aveva pure provocato qualche polemica: elevato il numero delle riunioni delle quattro commissioni consiliari. 146 in totale: 43 per la prima, 34 per la seconda, 42 per la terza e 27 per la quarta: «Il grande lavoro delle commissioni ha consentito anche di ascoltare di più la città in una fase difficile come l’attuale – ha spiegato Pennoni – ed ha favorito il lavoro del consiglio, esaminando una gran mole di situazioni, permettendo poi all’aula di valutare tutto con maggiore contezza».

La giunta Federico Brizi ha inserito un elemento di riflessione interessante: «Il consiglio comunale ha svolto un buon lavoro ed ha affrontato con efficacia le complesse situazioni di questa fase della vita cittadina, ma sarebbe opportuno che la Giunta dia concretezza ai tanti atti d’indirizzo approvati». Portando il presidente Mascio ad affermare che «in alcune occasioni c’è stato in effetti un ‘braccio di ferro’ con la giunta, ma la situazione sta migliorando grazie anche agli interventi del sindaco, con il riconoscimento dei rispettivi ruoli».

I costi Efficienza e risparmi, si era detto. Facciamo un po’ di conti, tenendo presente che questa consiliatura è caratterizzata dalla presenza di otto consiglieri comunali in meno (32 contro 40) rispetto al passato. Nei primi cinque mesi del 2015 il ‘costo’ del consiglio comunale è stato di quadi 150 mila euro, cioè 30 mila al mese. Che, proiettato sui dodici mesi dell’anno, portano ad un totale teorico di 360 mila euro. Di fatto gli stressi soldi spesi nel 2013 (l’anno scorso il costo del consiglio fu di 260 mila euro, ma solo perché l’attività è stata a lungo sospesa per la campagna elettorale). Ma ci si sta lavorando

I tagli «La previsione, fatta insieme agli organi tecnici – promette il presidente Mascio – è di attestarci su una spesa complessiva di circa 280 mila euro, grazie anche alla decisione di ridurre del 10% il gettone di presenza spettante ai consiglieri (attualmente di 91,11 euro lordi; ndr) e dell’indennità di carica del presidente (attualmente di 3.279,71 euro lordi; ndr). Solo questo ci permetterà di risparmiare quasi 11 mila e 500 euro, ma sono già allo studio altri metodi di razionalizzazione e riduzione dei costi».

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