Comune Terni, primi operatori servizi polizia stradale: nominati in sette

Si tratta di Nannurelli, Barzagli, Ferrantini, Piervisani, Poncia, Carloni e Zagaglioni: avranno ‘potere’ di redigere verbali di accertamento e contestazioni di violazioni

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di S.F.

L’attuazione del monitoraggio e controllo del territorio per il «mantenimento di adeguati livelli di sicurezza e fluidità della circolazione delle strade». Questo uno degli obiettivi per la nomina dei primi agenti accertatori di polizia amministrativa per le violazioni legate al codice della strada: il Comune di Terni ha dato il via libera a sette dipendenti sulla scorta dell’input di giunta in avvio di novembre. Sono loro ad essere i primi operatori dei servizi di polizia stradale di palazzo Spada.

Terni, c’è l’istituzione degli operatori di servizi polizia stradale

Stefano Carloni e Federico Nannurelli

Di chi si tratta. Le funzioni

Gli accertatori nominati sono Federico Nannurelli, Lilia Barzagli, Silvia Ferrantini, Fabio Piervisani, Maurizio Poncia, Stefano Carloni e Christian Zagaglioni, vale a dire coloro che a metà giugno hanno seguito un corso di formazione specifico per l’espletamento dei servizi di polizia stradale, superando l’esame. Avranno tutti una tessera di riconoscimento e, in questo modo, ‘potere’ per redigere verbali di accertamento e contestazione di violazioni amministrative. «Una misura molto specifica – aveva spiegato l’assessore alla polizia Locale Giovanna Scarcia – e ristretta a pochissimi dipendenti della viabilità per un servizio di controllo e per elevare sanzioni al codice della strada. Ad esempio, in occasione di cantieri per manutenzioni stradali o situazioni di attività di protezione civile, quando cioè c’è la necessità di agire tempestivamente per sanzionare le soste vietate d’intralcio senza dover richiedere un intervento della polizia Locale». Mirino anche sulle segnalazioni – che poche non sono – sulle buche.

Possibilità di sospensione

Il provvedimento in questione – le nomine – può essere sospeso per diversi motivi: in primis l’inosservanza delle direttive impartite e la condotta non conforme ai principi di correttezza nei confronti dell’utenza. Stop in via cautelare per l’eventuale «applicazione di misura restrittiva della libertà personale e, comunque, in caso di sottoposizione a procedimento penale, quando vi sia stato rinvio a giudizio per fatti direttamente attinenti all’esercizio delle funzioni conferite». Revoca inoltre in caso di sentenza penale di condanna per reati commessi in questo ambito.

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