Comunità montane: «Stipendi pagati»

L’assessore regionale Antonio Bartolini: «Falso che il personale sia rimasto senza negli ultimi tre mesi»

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«Gli stipendi sono stati pagati, falso che il personale sia senza da tre mesi». L’assessore regionale alle riforme e all’innovazione della pubblica amministrazione, Antonio Bartolini, mette le cose in chiaro in merito alle comunità montane. Un problema che già si era presentato ad inizio anno.

Nessuno senza stipendio Bartolini aggiunge che «la Regione non solo ha regolarmente erogato i fondi necessari, ma è anche intervenuta con l’istituto di credito tesoriere dell’ente per un utilizzo immediato di questi fondi destinati al pagamento degli stipendi. La Regione, ad oggi, ha liquidato tutto lo stanziamento presente nel bilancio regionale previsto per l’esercizio finanziario 2015, pari a 8 milioni e 195 mila euro».

La replica Bartolini risponde con forza: «Le organizzazioni sindacali sono perfettamente a conoscenza dello stato delle cose e dunque conoscono benissimo il percorso che la Regione ha individuato per dare una soluzione definitiva a questa problematica. Sanno bene che, non appena concluso il percorso di riforma delle Province che sta impegnando tutti in queste settimane ed in questi mesi, la giunta ed il consiglio regionale saranno chiamati a discutere sulla vicenda comunità montane per chiudere anche questa riforma che, nel dicembre del 2011, ha portato alla soppressione ed al commissariamento – conclude Bartolini – delle comunità montane, all’istituzione dell’agenzia forestale regionale ed al riassorbimento da parte della Regione delle deleghe residue».

Incertezza sul futuro Sul tema è intervenuta anche Vanda Scarpelli, segretaria generale Fp Cgil Umbria: «Il riordino istituzionale che vede al centro la ricollocazione delle funzioni e del personale delle Province interessa anche il lavoro nelle ex comunità montane, il futuro dei servizi ad oggi svolti, nonché la stabilità occupazionale dei lavoratori. Problematiche che devono essere affrontate e per questo come Cgil – prosegue la Scarpelli – abbiamo chiesto l’attivazione di un confronto con l’assessore, che ha già affermato la volontà di un apposito percorso nel mese di ottobre. Permangono le incertezze nella sostenibilità dei servizi ed è necessaria una definizione della ricollocazione dei lavoratori delle ex comunità montane, visto che le Unioni dei Comuni ad oggi non sembrano essere una realtà. Molte le problematiche da affrontare, seppure ad oggi non vi è alcuna incertezza sul mantenimento dei salari e dell’occupazione».

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