Confindustria Umbria, c’è Poletti per Alunni

Martedì prossimo Antonio Alunni sarà eletto presidente degli industriali della regione. Intanto Stefano Pallotta torna alla guida dell’Ance regionale

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Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il presidente di Aspen Institute Italia Giulio Tremonti, saranno presenti, martedì prossimo al teatro Lyrick di Assisi, all’assemblea annuale di Confindustria Umbria che eleggerà il presidente e il vice presidente regionale per il biennio 2017-2019.

Alunni Il candidato alla presidenza è Antonio Alunni, amministratore unico di Fucine Umbre di Terni, designato nel luglio scorso dal Consiglio generale di Confindustria Umbria, l’organo d’indirizzo dell’associazione regionale degli industriali. Il vice presidente designato è Luca Tacconi, del Gruppo Tacconi di Assisi.

Gli ospiti Dopo quella privata, nel corso della quale si provvederà allegazione, alle 17.30 avrà inizio la parte pubblica dell’assemblea, che sarà aperta dalla relazione del presidente uscente Ernesto Cesaretti e che proseguirà con gli interventi degli ospiti: il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, oltre a Poletti e Tremonti.

Stefano Pallotta

Pallotta all’Ance Nel frattempo si registra un cambio al vertice di Ance Umbria. Il Consiglio direttivo dell’associazione regionale dei costruttori edili, che fa capo a Confindustria, ha eletto all’unanimità il nuovo presidente ed il vice presiedente. L’imprenditore di Terni Stefano Pallotta, che già in passato aveva ricoperto questo incarico, succede a Massimo Calzoni che ha guidato l’associazione regionale negli ultimi sette anni. La carica di vice presidente è stata affidata a Giancarlo Brugnoni, attuale presidente di Ance Perugia.

Il presidente «Malgrado dei timidi segnali di ripresa – dice il neo presidente Pallotta – perdura per il settore delle costruzioni, la durissima fase di crisi. In questi anni sono scomparse in Umbria centinaia di imprese e si sono persi decine di migliaia di posti di lavoro. C’è bisogno di una maggiore attenzione verso il settore e di una seria politica industriale anche per affrontare la delicata fase di ricostruzione a seguito degli eventi sismici e le evidenti necessità di riqualificazione delle nostre città e di messa in sicurezza del territorio».

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