Consiglio di Stato, schiaffo alla Usl2

Confermata la sentenza del Tar: la Cofely è stata ‘fatta fuori’ con una procedura sbagliata

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Adesso la faccenda è arrivata ad un punto di non ritorno. O, meglio, forse al punto di dover ritornare da dove era partita. Perché una sentenza del Consiglio di Stato ha messo la parola fine ad un lungo – e che forse poteva essere evitato – contenzioso. Nel quale ha giocato un ruolo non secondario il processo di fusione tra le ex Asl 3 di Foligno e Spoleto con la Asl 4 provinciale di Terni, che diede origine all’Azienda Usl Umbria 2, costituita nel 2013.

La storia Era successo che la Cofely Italia aveva proposto all’azienda sanitaria la fornitura del servizio energia per sette anni – dal 1 ottobre 2013 al 30 settembre 2020 – garantendo un sensibile risparmio. Ma il servizio era stato invece affidato all’Ati composta da Consorzio Cooperative Costruzioni, Tofi Impianti Elettrici e Gsa Global Service, che già curava un servizio analogo all’Asl 3 di Foligno.

Il ricorso La Cofely Italia aveva quindi fatto ricorso al Tar, ma la Usl Umbria 2 aveva replicato che, «in seguito all’incorporazione dell’Asl 4 di Terni nella Asl 3 di Foligno e alla costituzione della nuova Usl Umbria 2, era stato ritenuto di individuare un percorso unitario per gli affidamenti dei servizi e delle forniture introducendo, allorché possibile, varianti al contratto del codice appalti e del regolamento di esecuzione». E siccome gli affidatari lavoravano già con la ex Asl 3, la variante era sembrata un gioco facile.

Il Tar I giudici amministrativi umbri, però, avevano accolto il ricorso della Cofely Italia, stabilendo che dovevano «essere annullati i provvedimenti» ed avevano «conseguentemente, affermato l’obbligo della Usl Umbria 2 di indire una regolare gara per l’affidamento del servizio». Oltre che concedere 10mila euro di risarcimento.

LA SENTENZA DEL TAR DELL’UMBRIA DELL’11 GIUGNO 2014

Il Consiglio di Stato La Usl Umbria 2, però, non aveva sentito ragioni e si era rivolta al Consiglio di Stato, citando pure la delibera, «che ha dato mandato al dirigente del servizio attività tecniche e manutenzioni ingegneria clinica di definire il percorso avviato relativo all’analisi del contenuto della convenzione Consip ‘Multiservizio tecnologico integrato con fornitura di energia per gli immobili adibiti ad uso sanitario’», oltre a tutta una serie di altre motivazioni considerate ineccepibili.

La sentenza Solo che, invece, dovevano essere eccepibili e di che tinta, visto che il 19 febbraio scorso il Consiglio di Stato ha respinto tutto ed ha, invece, confermato la validità della sentenza del Tar. In buona sostanza, insomma, tutto l’ambaradan salta per aria e si ritorna alla situazione originaria. Con la Usl Umbria 2 che adesso, anche con qualche imbarazzo, deve decidere cosa vuol fare da grande.

LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO DEL 19 FEBBRAIO 2015

L’energia Tutto, quindi, torna al punto di partenza: a quella proposta vantaggiosa di Cofely Italia. Ed è da lì, probabilmente, che si dovrà ripartire. Anche tenendo conto di quella convenzione Consip che proprio la Usl Umbria 2 aveva invocato.

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