Coop: «Opportunità per il Trasimeno»

Azienda e Cgil concordi nel valutare positivamente un accordo che «può favorire lo sviluppo della cooperativa e quindi dell’occupazione»

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«Dall’accordo tra Coop centro Italia e organizzazioni sindacali, che assicura la permanenza e il radicamento del gruppo in Umbria e, in particolare, nell’area del Trasimeno – dice la Cgil – può partire un ulteriore percorso comune per favorire lo sviluppo della cooperativa e quindi dell’occupazione, nel rispetto dei diritti dei lavoratori». È questo l’impegno emerso nel corso dell’iniziativa ‘La Coop e il Trasimeno, un accordo per guardare al futuro’ che si è tenuta lunedì a Castiglione del Lago.

Un confronto a più voci tra l’azienda, rappresentata dal presidente Giorgio Raggi, le istituzioni, con il sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino e quello di Città della Pieve Fausto Scricciolo (che è anche presidente della conferenza dei sindaci del Trasimeno) e la Cgil, rappresentata dalla Rsu Coop Simona Rombi e dai segretari generali della Camera del lavoro di Perugia, Filippo Ciavaglia, e della Cgil Umbria, Vincenzo Sgalla.

Gli impegni A Francesco Bartoli, segretario della Filcams Cgil di Perugia, è spettato il compito di spiegare il senso dell’iniziativa. «Siamo qui oggi per rendere pubblici gli impegni che con l’accordo di aprile, anche grazie ai sacrifici sopportati dai lavoratori, Coop ha preso con questo territorio e per fare un passo in più, cominciando a ragionare sulle azioni da mettere in campo nell’immediato futuro». Ad esempio, ha spiegato, «un integrativo di gruppo che preveda strumenti innovativi di welfare aziendale, così come il mantenimento dell’accordo avanzato che abbiamo in Coop sul lavoro domenicale. Ma, più in generale, la richiesta di tornare allo spirito originario dell’impresa cooperativa, nel rapporto con i clienti e in quello con i lavoratori».

Il confronto I sindaci di Castiglione del Lago e di Città della Pieve hanno sottolineato «l’importanza del gruppo Coop per il territorio: 400 lavoratori diretti, più tutto l’indotto non sono una realtà di cui si può fare a meno e per questo l’ipotesi di un disimpegno dell’azienda rispetto alla realtà di Castiglione del Lago ha destato subito grandi preoccupazioni nelle amministrazioni locali. Preoccupazioni non del tutto svanite, ma che grazie al confronto avviato tra l’azienda e le organizzazioni sindacali sono rientrate in un percorso controllato, nel quale le amministrazioni sono oggi parte attiva».

I lavoratori Ed è insieme alle amministrazioni del Trasimeno che la Cgil propone a Coop di costruire un protocollo territoriale, «che tenga insieme – è intervenuto Filippo Ciavaglia, segretario della Cgil di Perugia – gli interessi e le risorse del territorio, con l’apporto importante che una realtà come Coop può assicurare anche per il futuro». Ma in questo percorso, naturalmente, i principali protagonisti sono i lavoratori e le lavoratrici. «Questa vertenza ha rappresentato all’inizio per noi un vero sconvolgimento – ha spiegato Simona Rombi, Rsu Coop centro Italia -, perché molte cose sono cambiate e molte certezze e abitudini sono venute meno. Ma se abbiamo accettato di fare dei sacrifici non indifferenti oggi, lo abbiamo fatto nella consapevolezza che questo deve essere non un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso di crescita».

Migliorare la redditività «La trattativa con le segreterie nazionali e territoriali delle organizzazioni sindacali, che ha portato all’accordo siglato il 27 aprile è stata difficile, ma leale e costruttiva», ha detto nel suo intervento il presidente del consiglio di amministrazione di Coop centro Italia, Giorgio Raggi. «L’obiettivo generale del Piano industriale del gruppo Coop centro Italia è quello incrementare le quote di mercato per migliorare la redditività, garantire convenienza e occupazione. Puntiamo all’apertura di nuovi punti vendita».

Gli obiettivi La garanzia del raggiungimento degli obiettivi «è legata al fatto che ci venga permesso di svilupparci. Nella nostra regione abbiamo investimenti fermi da tanti e tanti anni. In Umbria per aprire un supermercato mediamente ci occorrono dai 12 ai 14 anni. Non comprendiamo il perché visto che sono progetti già previsti all’interno dei Piani regolatori. Per questo chiediamo alle organizzazioni sindacali una mano per crescere, per sviluppare gli investimenti previsti: in questo modo possiamo garantirvi i risultati previsti dal Piano industriale sia in termini occupazionali che di redditività». Alla domanda di Bartoli della Cgil sul rinnovo del contratto integrativo di Coop centro Italia, il presidente Raggi ha rilanciato prospettando «sia l’ingresso del sindacato negli organismi di gestione e di consultazione della Cooperativa sia una forte proposta di welfare aziendale».

La Regione «Credo che dall’incontro di oggi emergano presupposti importanti per un’azione concreta comune – ha detto nelle sue conclusioni Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria -, ma dobbiamo passare dalla fase in cui ognuno chiede all’altro di fare qualcosa per lui, a quella in cui si fa qualcosa insieme. E allora propongo che i soggetti seduti oggi a questo tavolo, i sindaci, la Coop e la Cgil, chiedano un incontro alla presidente della Regione per evidenziarle le tante criticità che esistono nel settore, a partire dai fenomeni di illegalità e di mancato rispetto dei contratti, per chiedere insieme un intervento che possa davvero portare un cambiamento».

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