Coronavirus, presto a casa gli italiani

Ancora dubbi sul rientro degli umbri, non inseriti nell’elenco divulgato dal sottosegretario Zampa. Ipotesi periodo quarantena alla Cecchignola

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È in via di definizione il protocollo sanitario da adottare per il rimpatrio dei cittadini italiani bloccati a Wuhan, la città cinese maggiormente coinvolta dal Coronavirus. Lo fa sapere il ministero della Salute. Il volo operato dal comando operativo di vertice interforze organizzato dall’unità di crisi della Farnesina, partirà con ogni probabilità nella giornata di giovedì, una volta acquisite le necessarie autorizzazioni da parte cinese. Per loro – la notizia arriva nella serata di giovedì – è prevista l’ipotesi di quarantena nella struttura militare della Cecchignola, a pochi chilometri da Roma.

Periodo di quarantena

Sono intanto in corso consultazioni tra i ministeri della salute, della difesa, l’unità di crisi della Farnesina e l’istituto nazionale per le malattie infettive ‘Spallanzani’ per predisporre le procedure per gestire il rimpatrio dei cittadini italiani bloccati a Wuhan. Si sta valutando dove e con quali modalità far svolgere il periodo di quarantena, che dovrebbe essere di 14 giorni. «Nelle prossime 24 ore saranno rimpatriati 60 italiani che stanno a Wuhan, mentre 15 di loro devono ancora decidere cosa fare perché sono persone con un matrimonio misto – ha puntualizzato il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa -. Per tutti loro vale la situazione dell’asintomatologia, quindi non risultano infetti. Comunque rientreranno con un volo militare e verranno sottoposti agli accertamenti. Sono originari del Lazio, Abruzzo, Piemonte, Veneto, Campania, Puglia, Molise e Lombardia. È evidente che per la loro tutela e anche per la nostra saranno fatti gli accertamenti del caso. Mi sento di tranquillizzare tutti. In Italia non c’è alcun caso, abbiamo un sistema di controlli che nessun altro ha predisposto così rapidamente».

Nave bloccata a Civitavecchia

Un caso sospetto di Coronavirus è in questo momento in isolamento nell’ospedale di bordo di una nave della Costa Crociere ferma al porto di Civitavecchia. Una signora cinese di Hong Kong, a bordo della nave con il compagno, ha febbre e problemi respiratori. Sulla nave sono giunti i medici dello ‘Spallanzani’ per eseguire i test. Il compagno, invece, non ha manifestato sintomi. I due, provenienti da Macao, sono stati posti in isolamento in ambienti separati dello spazio sanitario della nave. L’isolamento del compagno è stato fatto per precauzione visti i rapporti stretti con la donna con febbre. Secondo quanto si è appreso gli altri passeggeri, 6 mila circa, al momento non possono scendere dalla nave. La coppia, salita a Savona alcuni giorni fa, era arrivata in Italia a Malpensa il 25 gennaio.

Le multinazionali si fermano

I contagi giornalieri sembrano rallentare, ma i casi riscontrati sono già superiori a quelli della famigerata Sars. Allarmate, alcune delle multinazionali presenti in Cina hanno preso provvedimenti: la Toyota ha bloccato la produzione, Starbucks ha chiuso temporaneamente alcuni punti vendita, British Airways ha sospeso tutti i voli da e per la Cina, Facebook e LG hanno sospeso i viaggi di lavoro in Cina e Ikea ha chiuso temporaneamente circa la metà dei suoi negozi.

Tutti negativi i casi sospetti in Italia

Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati negativi ai test per il coronavirus 2019-nCoV. Lo riferisce il ministero della Salute in una nota. L’ ultimo caso segnalato quello a Napoli di un uomo cinese rientrato dal suo paese e ricoverato al ‘Cotugno’. La conferma è arrivata dopo le analisi dell’istituto ‘Spallanzani’ che aveva fatto scattare le procedure di controllo.

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